Qual è l’health gap in Italia?

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Di Martina Cordella

Nell’ambito della ricerca europea sull’health gap è emerso che molti degli indicatori generali di salute considerati – come patologie, mortalità, disabilità, dipendenza da droga, alcol e fumo e alimentazione scorretta – hanno dimostrato forti diseguaglianze sociali. I fattori ambientali e gli stili di vita, specialmente se viene considerato il collegamento tra condizione economica, distribuzione delle risorse e salute, segnano spesso uno svantaggio per alcuni gruppi sociali o per alcune aree e comunità meno favorite.

Health gap: il Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità

Secondo l’ISS, in Italia si osserva un marcato gradiente sociale correlato alla salute: a ogni livello della posizione sociale misurata, chi sta in posizione più avvantaggiata presenta un profilo di salute migliore rispetto a chi sta in una posizione più svantaggiata. I risultati dell’indagine attuata mettono in evidenza il divario tra il Nord e il Sud del nostro paese e mostrano il collegamento tra le differenze geografiche e quelle sociali. Il Meridione è più malato, ma è allo stesso tempo anche più povero e ospita un più alto numero di persone con meno risorse culturali e materiali. Al Sud, inoltre, sembra intensificarsi l’effetto negativo sulla salute della bassa posizione sociale dei singoli individui.

Come emerge dal Rapporto, la proporzione di uomini che ha giudicato negativamente il proprio stato di salute cresce con l’abbassarsi del titolo di studio: il 15,4% degli uomini meno istruiti ha riferito un cattivo stato di salute, contro il 2,5% di quelli con almeno il diploma di scuola superiore. Questo divario è ancora più marcato tra le donne: 19,9% contro 2,8%. Inoltre, si è riscontrato che per il genere femminile sono il tipo di struttura familiare e il supporto sociale ad avere un maggiore impatto: le donne non coniugate hanno una possibilità di rischio maggiore del 10% rispetto alle donne coniugate o che vivono sole o con un figlio a carico.

Martina Cordella