Ti sei mai chiesto quanto consumano le intelligenze artificiali o pensavi che non consumassero nulla? Rispondiamo ad una domanda che sembra banale ma non lo è per niente.

Ma partiamo da qualche news sul mondo delle intelligenze artificiali, qualche premessa, prima di arrivare alla questione. Prima di capire quando consumano vediamo cosa sono le intelligenze artificiali: allora ho chiesto a ChatGPT, che è una AI, di dirmi cosa sia una AI. Mi ha risposto così:

ChatGPT

Un’intelligenza artificiale è un sistema informatico progettato per eseguire compiti che richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento del linguaggio naturale, la visione artificiale, l’apprendimento automatico e la risoluzione dei problemi. Le intelligenze artificiali possono essere utilizzate in una vasta gamma di applicazioni, tra cui assistenti virtuali, robotica, automazione industriale, analisi dei dati e molto altro ancora.

La risposta è abbastanza accurata. Un’Intelligenza artificiale altro non è che un software creato per svolgere compiti. Si tratta spesso di compiti che richiedono le simili capacità intellettuali a quelle dell’uomo, come il riconoscimento del linguaggio naturale, la visione artificiale, l’apprendimento automatico e la risoluzione dei problemi. L’IA può essere utilizzata in molteplici settori, tra cui assistenti virtuali, robotica, automazione industriale, analisi dei dati e altre applicazioni simili.

Le prime forme di intelligenza artificiale risalgono agli anni ’50, quando i ricercatori svilupparono programmi in grado di risolvere problemi matematici complessi. Tuttavia, l’IA moderna ha avuto una rapida evoluzione negli ultimi decenni grazie all’avanzamento delle tecnologie informatiche e all’accesso a grandi quantità di dati. Oggi l’IA è presente in molte applicazioni quotidiane, come i sistemi di assistenza vocale nei telefoni cellulari e le auto a guida autonoma.

News da Open AI:

Secondo alcune fonti, OpenAI sta sviluppando uno strumento per rilevare con alta precisione le immagini create dall’intelligenza artificiale. Mira Murati, direttore tecnologico di OpenAI, ha dichiarato che lo strumento è “99% affidabile” nel determinare se un’immagine è stata prodotta utilizzando l’IA. L’azienda sta testando internamente lo strumento prima di un previsto rilascio pubblico. OpenAI ha già rilasciato uno strumento simile per determinare se un testo è stato generato da IA, ma è stato ritirato a causa della sua inaffidabilità. L’azienda ha dichiarato di essere impegnata nello sviluppo di metodi per identificare anche se audio o immagini sono stati creati con l’IA. Inoltre, i dirigenti di OpenAI hanno accennato al modello di IA che seguirà GPT-4, potenzialmente chiamato “GPT-5”. Infine, hanno affrontato la possibilità che OpenAI potrebbe progettare e produrre i propri chip per l’addestramento e il funzionamento.

Quanto consumano le intelligenze artificiali?

Il consumo di energia di un sistema di intelligenza artificiale dipende da diversi fattori, come l’hardware utilizzato, la complessità dell’algoritmo e il carico di lavoro. In generale, i sistemi di intelligenza artificiale richiedono una grande quantità di energia per elaborare grandi quantità di dati in modo efficiente. Tuttavia, molte aziende stanno cercando di sviluppare tecnologie AI più efficienti dal punto di vista energetico per ridurre l’impatto ambientale e i costi operativi.

Molti esperti affermano che le ricerche sul consumo energetico dell’Intelligenza Artificiale (IA) sono speculative, poiché le aziende tecnologiche non rivelano dati sufficienti per fare previsioni accurate. Tuttavia, non c’è dubbio che l’IA richieda hardware più potente rispetto ai tradizionali compiti informatici. Lo studio di Alex De Vries, candidato al dottorato presso la VU Amsterdam School of Business and Economics, si basa su alcuni parametri immutati, come la velocità di crescita dell’IA, la disponibilità di chip per l’IA e i server che continuano a lavorare a pieno ritmo. De Vries ha stimato che il consumo energetico dell’IA potrebbe variare tra 85-134 terrawattora (TWh) di elettricità all’anno. Questo consumo è paragonabile a quello di una nazione come l’Olanda. De Vries sostiene che l’IA dovrebbe essere utilizzata solo dove è realmente necessaria. Il suo studio è stato pubblicato sulla rivista Joule. Le grandi aziende tecnologiche non quantificano il consumo energetico specifico o l’uso dell’acqua. De Vries è tra coloro che chiedono al settore di essere più trasparente al riguardo.

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine