Era il 1973 e per la band inglese Queen era giunto il momento di inaugurare la loro storia.
Quello fu l’anno, infatti, del loro primo album: Queen.
Prodotto da Roy Thomas Beker e John Anthony, oltre che dalla stessa band, Queen sancì l’inizio di un percorso incredibile per l’omonima band.
Un percorso che inserì Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon direttamente nella bibbia del rock.
L’album venne registrato al Trident Studios e al De Lane Lea Studios nella capitale britannica. A distanza di poco tempo dalla genesi del gruppo e con qualche pezzo già in mano, i Queen ebbero la possibilità registrare le loro canzoni. Al tempo erano sconosciuti nel panorama musicale, perciò le condizioni di lavoro erano davvero scadenti.
Dopotutto, chi poteva aspettarsi che proprio loro avrebbero rivoluzionato la storia della musica?
Queen, un album all’insegna del rock
Viste le influenze musicali di gruppi come Led Zeppelin, Yes o Smile, il primo album dei Queen contiene tracce di heavy metal e progressive rock. Ne è un esempio il loro singolo di debutto, Keep Yourself Alive, scritto da Brian May. La canzone ha il tipico ritmo hard e glam tanto in voga in quegli anni di esplosione del genere rock.
Nonostante ciò il brano non ottenne il successo sperato all’epoca, probabilmente a causa dell’intro considerato eccessivamente lungo. Il vero successo arrivò in seguito.
E come dimenticare, invece, un intro come quello di Seven Seas Of Rhye…, di Freddie Mercury? I puntini di sospensione presenti nel titolo del brano ci conducono direttamente al pieno sviluppo del brano stesso, nel successivo album Queen II. La band sembra averci voluto dare un assaggio del pezzo nel primo disco, con un lieve arpeggio iniziale che finisce per amplificarsi ed esplodere in Seven Seas Of Rhye nell’album Queen II.
Liar/Doing All Right e Son And Daughter: le altre tracce di Queen
Ricordiamo però anche altri pezzi importanti all’interno dell’album di esordio della band inglese. My Fairy King e Jesus trattano argomenti folkloristici e religiosi, ad esempio.
Poi c’è Liar, scritta dal frontman Freddie Mercury nel 1970, rimaneggiata in seguito con gli altri componenti della band. E’ considerato uno dei brani più heavy metal e aggressive dei Queen. Oscilla tra momenti di maggior pacatezza, guidati dall’incredibile voce di Freddie, ad altri di boom totale.
Brian May scrisse invece Doing All Right e Son And Daughter. Al primo brano collaborò anche Tim Staffel degli Smile.
Son And Daughter, lato b di Keep Yourself Alive, rappresenta fedelmente il sound della band al suo esordio. Heavy metal e hard rock colorano l’intero album Queen dell’omonimo gruppo musicale. La chitarra esplode e la voce di Freddie sembra restare un passo indietro: è la musica la vera “regina” ora.
Queen, successo faticoso ma destinato all’eternità
Queen è un album con cui l’omonima band ha dato prova da subito delle proprie virtù. La voce versatile di Freddie Mercury e il grande talento dei musicisti hanno fatto sì che non ci fosse stato bisogno di ricorrere ai sintetizzatori, come da loro specificato.
La rivista Rolling Stone paragonò l’album Queen al periodo heavy metal dei Led Zeppelin, considerandolo un ottimo disco di esordio. Lo stesso fece il Winnipeg Free Press, mettendo in risalto la grande energia emanata dal primo disco della band.
Non mancarono certo le critiche negative. Molte riviste non individuarono il potenziale della rock band, definendo il disco sciatto e banale.
Anche le vendite andarono male, contro le previsioni. Lo stesso Brian May ammise che nei negozi di musica il nome Queen era pressocché sconosciuto.
Ma era solo questione di tempo; presto i Queen sarebbero diventati una delle band più influenti della storia del rock. Ma questa è un’altra storia.
Nicole Ceccucci
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