I media di Teheran confermano che il presidente iraniano Ebrahim Raisi, 63 anni, è morto in un incidente di elicottero. Raisi doveva raggiungere le zone di confine nordorientali alla città di Tabriz, nella provincia dell’Azerbaigian orientale, dove doveva inaugurare una raffineria.
L’agenzia di stampa Mehr afferma che a bordo dello stesso velivolo sono morti anche il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rahmati e il leader della preghiera di Tabriz del venerdì Mohammadali Al-Hashem. L’incidente è avvenuto intorno alle 13:30 di ieri ora locale. All’inizio della giornata Raisi aveva visitato il fiume Aras al confine con la Repubblica dell’Azerbaigian, per inaugurare una diga insieme al presidente azero Ilham Aliyev.
Non ci sono sopravvissuti sull’elicottero del presidente iraniano Ebrahim Raisi, precipitato ieri sulle montagne nel nord-ovest del paese, di ritorno da un viaggio in Azerbaigian. Sull’elicottero vi erano nove persone, tra cui anche il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. La morte di Raisi è stata annunciata dai media iraniani e dall’emittente Al Jazeera ma non c’è stata finora la proclamazione ufficiale da parte del governo. Quanto riferito dalla Mezzaluna Rossa non lascia però spazio ad alcuna speranza. Le immagini del relitto riprese da lontano mostrano intatta solo la coda dell’elicottero, mentre l’abitacolo è in frantumi e completamente bruciato. Dopo l’incidente, nella notte e alle prime ore dell’alba, si è svolta la frenetica ricerca da parte delle numerose squadre di soccorso, oltre una settantina, complicata dalle condizioni meteorologiche.
A individuare la zona del disastro è stato un drone inviato dalla Turchia, che ha rilevato fonti di calore, consentendo cosi’ ai soccorritori di localizzare l’elicottero, da cui non veniva però alcun segno di vita. Tutti i paesi della regione hanno offerto solidarietà e assistenza. La Turchia, dietro richiesta di Teheran, aveva inviato un elicottero dotato di visori notturni, insieme a 32 esperti in soccorso in quota. Offerte di aiuto erano arrivate anche da Emirati, Oman, India ma anche dall’Arabia Saudita, nemica di vecchia data della Repubblica Islamica. La Russia si e’ attivata inviando una squadra con 47 specialisti, veicoli fuoristrada e un elicottero BO-105.