Coronavirus, la nuova speranza arriva dalla molecola del raloxifene

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Di Stefano Delle Cave

Una nuova speranza nella lotta contro il coronavirus è stata posta nella molecola del raloxifene, una farmaco già utilizzata nel campo dell’osteoporosi . Buone anche le valutazioni sull’antifiammatorio steroideo desametasone mentre è stata bloccata la sperimentazione del tocilizumab. Controverso invece è il caso idrossiclorochina, il farmaco assunto da Donald Trump.

Il raloxifene è la nuova frontiera contro il coronavirus


La nuova sperimentazione per cercare un farmaco contro il coronavirus partirà dal raloxifene. Questa farmaco ,già utilizzata per curare l’osteoporosi. potrebbe rivelarsi efficace nei casi lievi e moderati di Covid 19 dando un forte aiuto a contrastare la pandemia. La scoperta è arrivata grazie al grande lavoro di un Consorzio pubblico-privato guidato da Dompè farmaceutici e supportato dal programma Horizon 2020 dell’UE. La scelta del raloxifene è stata effettuata grazie all’aiuto di un supercomputer Ue che ha realizzato un screening virtuale di 400.000 molecole. In questo Consorzio c’è anche una forte presenza italiana come dimostrato dall’adesione dell’ospedale Spallanzani. Proprio il comitato etico dello Spallanzani dovrà decidere se dare il via libera ad utilizzare il nuovo farmaco in Italia.

Sperimentazione del raloxifene, fonte ohga.it

La sperimentazione europea


Questo risultato dimostra il valore di una vera cooperazione paneuropea mettendo insieme le migliori capacità che l’Europa ha da offrire. Continueremo a mobilitare tutte le tecnologie disponibili compresa l’intelligenza artificiale per combattere il Coronavirus“, ha affermato il Commissario europeo Thierry Breton. La sperimentazione in europa ineffetti continua senza sosta. Dopo il blocco del tocilizumab di cui secondo l’Aifa(l’ Agenzia italiana del farmaco) non sono statti accertati benefici, resta controversa la poszione dell’idrossiclorochina. Questo farmaco adoperato da Trump, bocciato da Aifa e Fda, è stato valutato positivamente nei protocolli farmacologici di cura domiciliare adottati da alcune regioni italiane come il Piemonte. Continua invece la sperimentazione dell antifiammatorio steroideo desametasone. Questo farmaco,usato con successo in Gran Bretagna con l’effettiva dimostrazione della riduzione del rischio di mortalità da coronavirus, è stato valutato positivamente dal direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Ranieri Guerra.