Rancore a Sanremo 2020 con “Eden”

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Di Redazione Metropolitan

Dopo il successo della scorsa edizione con Argentovivo, scritto insieme a Daniele Silvestri e Manuel Agnelli, Rancore torna a Sanremo da solista con il brano Eden

Dopo l’esordio l’anno scorso insieme a Daniele Silvestri e Manuel Agnelli con il brano Argentovivo, Rancore, all’anagrafe Tarek Iurcich, torna da solo in gara al Festival di Sanremo 2020 con una canzone intitolata Eden.

Il rapper romano è salito sul palco di Sanremo nel 2019 insieme a Daniele Silvestri come co-autore di Argentovivo, un brano di grande importanza che ha vinto il Premio della Critica Mia Martini, il Premio della Stampa Lucio Dalla e il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo.

Rancore Festival Sanremo 2020
Rancore, all’anagrafe Tarek Iurcich (Photo credits: Serena Clessi)

Rancore, il significato di Eden

Considerato tra i favoriti insieme a Diodato a ricevere il Premio della Critica, Rancore quest’anno porta sul palco dell’Ariston una canzone che si intitola Eden e che rappresenta una metafora della storia dell’umanità. Infatti, seguendo il suo stile di scrittura definito come rap ermetico e metaforico, Rancore utilizza dei simboli per raccontare la realtà. Il titolo subito allude all’episodio di Adamo ed Eva raccontato nel libro della Genesi nella Bibbia, mentre il testo è intriso di metafore che ruotano intorno alla mela e a tutte le sue accezioni. In particolare, l’attenzione è focalizzata sul tema della scelta delle donne e degli uomini e delle relative conseguenze e impatti sull’umanità. Come spiega lo stesso rapper:

Il testo è nato da un sogno in cui una mela rotolava dell’albero ripercorrendo la storia dell’umanità. Nella canzone c’è un filo rosso che collega momenti importanti nella storia dell’uomo sia nella modernità che nell’antichità, momenti di svolta grazie alle scelte fatte. La mela è la metafora della scelta. Anche oggi siamo davanti a un momento decisivo, è come se vivessimo già il futuro visto che tutto cambia molto velocemente.

Il brano inoltre è prodotto da Dardust (all’anagrafe Dario Faini), che è stato coautore e produttore con Charlie Charles di Soldi di Mahmood, vincitore della scorsa edizione del Festival. Un connubio dunque, quello tra Rancore e Durdust, che potrebbe essere da podio. Una fusione incandescente che unisce parole e tematiche impegnative ad una produzione musicale garanzia di qualità e successo.

Rancore Sanremo 2020 red carpet
Rancore sul red carpet al Festival di Sanremo 2020 (Photo credits: Giornale di Sicilia)

Una carriera di successi, dai primi freestyle al Festival di Sanremo

Rancore, all’anagrafe Tarek Iurcich, nasce a Roma nel 1989 da padre croato e madre egiziana. Inizia a farsi conoscere nella scena hip hop all’età di 14 anni frequentando concerti nelle scuole e gare di freestyle (tra cui il Phat Roma), dove partecipa con le sue prime improvvisazioni accompagnato da Andy.

Il suo primo disco Segui me esce nel 2006 in collaborazione con Jimmy e DJ Tetris e prodotto da Hyst. In seguito inizia una collaborazione con DJ Myke, pubblicando gli album Elettrico nel 2011 (anticipato dall’EP Acustico) e Silenzio nel 2012, seguiti dall’EP S.U.N.S.H.I.N.E. (acronimo che sta per Seguendo Un Nome Scritto Hai Incastrato Noi Eternamente).

Nello stesso tempo, Tarek scrive anche sotto lo pseudonimo di RINquore, una sorta di suo alter ego. I suoi brani sono contenuti nell’EP S.M.S. (Sei molto stronza), disco che ha come tematica l’amore e tutte le sue sfaccettature, mentre l’ultima vera testimonianza è la ghost track La morte di RINquore (14/2/08) nascosta nella raccolta Exclusives (2011).

Nel corso degli anni Rancore collabora anche con moltissimi altri artisti della scena hip hop italiana, tra cui Gli Inquilini, Fedez, Marracash, Dargen D’Amico, DJ Fastcut, Mezzosangue, Murubutu e Claver Gold. In particolare, partecipa nel brano Ipocondria del cantante Giancane, il cui video pubblicato su YouTube è interamente animato da Zerocalcare. Inoltre compare anche nel disco postumo di Cranio Randagio contribuendo con la traccia Lupi della notte.

Prima della partecipazione alla scorsa edizione del Festival di Sanremo con Argentovivo, l’ultimo album in studio è Musica per bambini uscito nel 2018. Da lui stesso considerato il suo lavoro migliore, il disco contiene dieci tracce legate da tematiche comuni: la solitudine, la crescita, l’incomunicabilità e le metafore fantasy per raccontare la realtà che ci circonda.