Ranking ATP 2020: tutto quel che c’è da sapere su questa pazza stagione

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Di Redazione Metropolitan

Con le Nitto ATP finals, la stagione tennistica può dirsi pressoché conclusa, salvo alcuni challenger ancora in programma. La stagione appena conclusasi non è stata delle più semplici, con il COVID-19 che ha portato al blocco totale delle competizioni dai primi di marzo fino ad agosto inoltrato. Al fine di salvaguardare la ripresa, ad inizio luglio l’ATP ha deciso di congelare i punti del 2019, permettendo così ai giocatori di decidere liberamente a quali tornei partecipare. Il ranking di fine stagione, naturalmente, è fortemente condizionato dalla decisione che è stata presa. Pertanto, in parallelo al ranking ufficiale, è stata stilata un’ulteriore classifica che tiene conto esclusivamente dei punti conquistati in questo 2020. Vediamo nel dettaglio quali sono le differenze più importanti.

Berrettini fuori dalla top 30, invariate le Finals

Partiamo dalla fine: le Finals di Londra resterebbero invariate. Tenendo conto dei soli risultati del 2020, infatti, i mutamenti nella top 10 sono davvero minimi. Djokovic infatti confermerebbe il primato, con Thiem che scalzerebbe Nadal in seconda posizione lasciando così la terza piazza al maiorchino. Ai piedi del podio troveremmo Zverev, che cederebbe la posizione numero sei a Medvedev. Discorso a parte merita la posizione numero cinque, occupata nel ranking ufficiale da Roger Federer. Complice l’infortunio di inizio anno, Roger non è stato protagonista della ripresa, evento che lo farebbe scivolare fino alla posizione numero 28 del ranking. Pertanto, se il ranking tenesse conto solamente dei risultati del 2020, alla posizione numero cinque troveremmo Andrey Rublev. Posizione più che meritata per il russo, risultato il più vincente in stagione. Raonic si attesterebbe al numero 9, con Carreno Busta a completare la top 10.

Chi ha tratto maggiori vantaggi dalla decisione dell’ATP è proprio il nostro Matteo Berrettini, che riesce così a mantenersi in top 10 nonostante la stagione deludente. Nell’annata 2020 al contrario, Matteo si attesterebbe alla posizione numero 36, avendo nei quarti di finale degli internazionali d’Italia il suo miglior risultato. Bottino amaro se si pensa a quanto ottenuto solo 12 mesi prima, con la semifinale agli US Open e l’approdo alle finals. Dovrà fare molto meglio nel prossimo anno, se non vuole perdere altre posizioni a discapito della famigerata Next-gen.

La Next-gen avanti, gli italiani fanno ben sperare.

Casper Ruud
Casper Ruud – Photo Credit: Erik Johansen / NTB

La decisione presa dall’ATP ha penalizzato, inevitabilmente, chi nel 2020 è stato maggiormente brillante. L’esempio più clamoroso è il norvegese Casper Ruud, semifinalista a Roma e vincitore dell’ATP 250 di Buenos Aires. Tenendo conto di questi risultati si ritroverebbe al numero 11 del ranking, mentre per ora deve accontentarsi della ventisettesima piazza. Dietro di lui troviamo, in ordine, Shapovalov, Garin, Auger-Aliassime e Humbert, tutti protagonisti in questo 2020.

In ultimo, vediamo il rendimento degli italiani in questa particolare classifica. A capo del contingente azzurro ci sarebbe ovviamente Jannik Sinner, che si ritroverebbe già numero 23 del mondo. La posizione numero 29 spetterebbe invece a Lorenzo Sonego, che ha coronato un’ottima annata battendo Djokovic in quel di Vienna. Insieme a loro, non si può non citare Lorenzo Musetti, che si troverebbe già numero 61 del mondo, e che invece si trova ancora relegato alla posizione 126 del ranking. Oltre a Berrettini, l’altro italiano che ha trattato benefici da questa strana annata è Fabio Fognini. Il tennista ligure non ha saputo ripetersi dopo un buon 2019, motivo per il quale se si tenesse conto solamente dei risultati degli ultimi 12 mesi si ritroverebbe addirittura numero 90 al mondo. Dal momento che in questa particolare classifica non si tiene conto dei punti persi che si andrebbero a togliere, ma solo dei risultati ottenuti sul campo nel 2020, si può essere complessivamente soddisfatti del risultato degli italiani.