Fuori dall’hype: Ratchet & Clank Rift Apart Recensione | Il titolo ci ha proiettato con un colpo di lazo energetico in un mondo videoludico ben noto ai fan di Sony; in compagnia di due mascotte d’eccezione che tornano protagoniste su PS5: appunto, Ratchet & Clank. Sappiate però, prima di cominciare, che questa recensione non è una recensione qualsiasi. Non si tratta, infatti, di un fiume di parole scritto a caldo, con la console ancora fumante (dati i 40 gradi all’ombra al di fuori dell’abitazione di ciascuno di noi). Bensì di un prodotto “fuori dall’hype”. Ragionato, esaminato, e valutato a una certa distanza dal momento in cui tutti pensano solo “benissimo” o “malissimo”.
In un periodo storico, quindi, durante il quale le recensioni videoludiche sono forsennate e incalzanti, cadenzate da un’obbligatoria (quasi) fretta, abbiamo voluto prendere fiato. Respirare a pieni polmoni, mentre ci godevamo atmosfere ludiche d’altri tempi, in un contesto grafico e tecnico eccezionale e futuristico. Ed espirare, oggi, un verdetto “a freddo”. Più caldo ed entusiasta, paradossalmente, di molti altri espressi a ridosso della Release ufficiale. Perchè sì, ve lo premetto: Ratchet & Clank Rift Apart ci è piaciuto davvero moltissimo!
Fuori dall’hype: Ratchet & Clank Rift Apart Recensione, Ps5 o niente
Al di là da ogni “fanboysmo” possibile, e rimanendo nel mercato console, una cosa è certa: Ratchet & Clank Rift Apart non potrebbe esistere altrove che su PS5. Del resto, i caricamenti istantanei di intere aree di gioco sono alla base di un gameplay action altrimenti non troppo diverso, nel suo core centrale, alle passate iterazioni della serie Insomniac. E per portare a termine quelli, ci vuole un SSD come quello di PS5, come minimo. Non solo ovviamente, ma avete capito cosa intendo. Niente mid gen/cross Gen/up o downgrade: il gioco è disponibile solo ed esclusivamente PS5. Per la PS5 è stato pensato, sviluppato, portato a termine con determinazione e desiderio di innovazione.
Detto così, potrebbe sembrare che Ratchet & Clank Rift Apart sia perfetto; un gioiello indistruttibile che dovete avere obbligatoriamente nella vostra collezione se possedete una PS5. Di questa affermazione, però, solo una parte, quella conclusiva, è indiscutibilmente vera e condivisibile, credo, da chiunque. Vuoi per mancanza di concorrenza, vuoi perché l’esperienza vale davvero la pena essere provata e toccata con mano. Unica, in quanto frutto della suddetta ferrea intenzione di confezionare un prodotto che su PS4 non potrebbe nemmeno essere avviato.
Dimenticate, quindi, i viaggi dimensionali di Crash Bandicoot 4; il cui potenziamento su PS5 (che abbiamo recensito QUI) era apprezzabilmente migliore del precedente (che gira con le dovute rinunce anche su Switch). Sebbene la tematica, curiosamente, fosse simile, la sostanza è totalmente diversa. Come Crash, anche l’icona anni ‘90 Ratchet, con la sua spalla Clank, compiono un balzo quantico multidimensionale per soccorrere e salvaguardare il continuum spazio-temporale. Ma se nel caso di Crash la premessa multidimensionale è quasi unicamente narrativa, in Rathet & Clank Rift Apart si trasforma in un pretesto per mostrare i muscoli della PS5.
Fuori dall’hype: Ratchet & Clank Rift Apart Recensione, un Lombax per amico
Inizia tutto con una parata in onore dei nostri eroi, che funge da tutorial, da ideale recap della storia dell’eroico duo lombax-robot, e contemporaneamente da introduzione alla trama del nuovo capitolo. Succede tutto molto in fretta (e meno male, possiamo dire con sicurezza che nel 2021 i tutorial infiniti non piacciono più a nessuno…): un regalo di Clank per Ratchet, una pistola in grado di aprire varchi tra le dimensioni, viene rubata dal Dottor Nefarius, che ovviamente ha le sue buone (si fa per dire, essendo lui il cattivo) ragioni per andarsene da un universo nel quale perde sistematicamente contro le sue nemesi. Infatti, nella realtà attraverso la quale Ratchet, Clank e Nefarius si dirigono, Nefarius è risultato vincitore, e rimane un unico Lombax ribelle a confrontarsi contro di lui… Rivet, un lombax femmina.
Lungi dall’essere un capolavoro di scrittura, la trama di Ratchet & Clank Rift Apart è semplice ma efficace; resa piccante quanto basta da alcuni inattesi colpi di scena, e anche pienamente autosufficiente. Ciò non significa che non siano presenti numerosi rimandi, easter egg, citazioni dirette o indirette alle trascorse avventure del Lombax più avventuroso dello spazio. Invece, il gioco e la sua storia sono fruibili senza incomprensioni o dubbi da chiunque; e chi ha conoscenze pregresse, in più, avrà di che sogghignare, ripensando con nostalgia ai bei tempi andati. In pieno stile anni ‘90, aggiungerei: qualcuno si è mai chiesto perché il Dottor X di Action Man avesse gli intestini a vista? No, ma non per questo Action Man era meno eroico e avventuroso!
Fedeltà, Prestazioni e Ray Tracing
Nel nuovo universo, Ratchet, Rivet e Clank apprendono i segreti del viaggio interdimensionale, e lo sfruttano per teletrasportarsi, attaccare attraversando universi paralleli, e, in generale, far capire al giocatore che “non esistono limiti”… quasi. Ratchet & Clank Rift Apart è estremamente ben congegnato. La magia del viaggio multidimensionale è, appunto, un trucco da prestidigitatore esperto, ottenuto grazie alla capacità di PS5 di renderizzare e richiamare dai suoi banchi di memoria SSD intere zone, tanto vaste da non consentirci di capire immediatamente che, in effetti, sono comunque caricate dando priorità a quel che il giocatore sta vedendo nel momento del trasporto. Fatto sta che, senza entrare nei dettagli, il risultato finale è tanto dinamico quanto scenografico. Una fusione perfetta di funzionalità, stile, gameplay ed esigenze di trama.
Di più: il gioco ci dà la possibilità di scegliere una fra tre modalità all’inizio del gioco: Fedeltà, Prestazioni RT e Prestazioni;
- Fedeltà: il gioco gira al massimo a 30fps, con ray tracing attivo, illuminazione migliorata, densità della scena aumentata ed effetti grafici aggiuntivi. Risoluzione: 4K.
- Prestazioni RT: una modalità che porta a 60 gli fps, senza rinunciare al ray tracing. L’immagine è visualizzata a risoluzione ridotta (e poi upscalata in 4k).
- Prestazioni: un’altra modalità a 60fps, senza ray tracing, ma con una risoluzione 4k dinamica.
Cosa vuol dire Next Gen: flessibilità
Ormai siamo quasi abituati a questo tipo di approccio, che consente di accontentare una vasta gamma di giocatori anche su console, adattando le prestazioni del gioco alle necessità personali di ciascuno. Ma non dimentichiamoci che per una produzione simile, pensata per PS5 e per valorizzarla, lo sviluppo da parte di Insomniac deve essere costato tempo, fatica e competenze eccezionali. In un titolo nato per essere ludicamente appagante, più vicino al mondo dei cartoon che a quello del fotorealismo, il passaggio alla Next Gen ha rappresentato un valore aggiunto non indifferente.
Giocando a Ratchet & Clank Rift Apart non si può prescindere dallo spalancare più volte la mascella; specialmente di fronte a panorami strapieni di dettagli in movimento, interagibili o meno che siano. L’abilità del dev è proprio questa: sia che abbiamo scelto di sacrificare qualche FPS per ottenere il colpo d’occhio più ricco possibile, sia che preferiamo la fluidità, il gioco resta sempre visivamente eccezionale. “Perfettamente bilanciato… come ogni cosa dovrebbe essere…”.
Fuori dall’hype: Ratchet & Clank Rift Apart Recensione, è venuta prima la grafica o il gameplay?
E’ chiaro che la grafica e la tecnica non siano tutto. Che il gameplay sia il fulcro nevralgico di un videogioco, e che non si possa valutare la validità di un titolo esclusivamente dall’estetica. E’ nella collaborazione di gioco pad alla mano e grafica che un titolo trova la sua sublimazione; e per quanto questa affermazione possa apparire banale, parlare di Ratchet & Clank Rift Apart offre lo spunto perfetto per approfondire quanto in realtà questo concetto sia e sarà centrale, tanto più console e PC diventeranno performanti.
In origine la grafica era funzionale al gameplay, e doveva fare i conti con la limitatezza delle risorse (impiegate per la maggior parte nel gameplay). Poi, mano a mano che le macchine diventavano più potenti, è avvenuto il salto: la grafica è diventata l’elemento da cui partire e attorno al quale, spesso, si costruiva un gameplay in grado di valorizzarla. Il fiorire di remake e remaster che lasciano pressoché inalterato il gameplay originale lo dimostrano. per molti titoli, il picco qualitativo del gameplay è stato raggiunto, e ci si è potuti concentrare sulla grafica; sul rendere, quindi, più affascinante possibile il gioco agli occhi dei fruitori.
In medio stat virtus
Ratchet & Clank Rift Apart è un’avventura inedita. Eppure, non si può fare a meno di notare una conservatività nel gameplay che non è certo derivante da pigrizia. Invece, sono convinto che i dev abbiano ragionato attentamente, e abbiano convenuto che appesantire una struttura di gioco già perfettamente bilanciata non avrebbe giovato al titolo. E hanno preferito concentrarsi sul garantire al gameplay di essere raggiunto, e superato quasi, da una resa grafica che, paradossalmente, lo rende più importante ed efficace di prima.
Così, i forsennati combattimenti a suon di pistole, bombe, esplosioni e rampini in game non differiscono, di fatto, da quanto abbiamo sperimentato fino ad ora. Certo, fatti salvi i balzi dimensionali (ma ne abbiamo già parlato). Motivo per cui molte testate e recensori hanno valutato negativamente il comparto squisitamente ludico del gioco. Chiamatemi Bastian Contrario se volete, ma non sono d’accordo. Penso, invece, che Ratchet & Clank Rift Apart dimostri il perfetto equilibrio tra conservatività nelle meccaniche di gameplay e avanzamento tecnico; che si riflette nella resa visiva, grazie alla quale il gameplay emerge più vivace, interattivo e coinvolgente che mai.
E’ chiaro che la grafica e la tecnica non siano tutto. Ma se l’attenzione dei dev raggiunge picchi tanto alti, come quelli di Ratchet & Clank, possono fare la differenza.
In conclusione: Ratchet & Clank Rift Apart Recensione, BASTA HYPE, noi ne vogliamo ancora!
Basta Hype. Basta pensare a “come avrebbe potuto, avrei voluto, sarebbe stato, potevano fare che”. Poi, basta criticare la conservatività quando è troppo conservativa, l’innovazione quando è poco rispettosa del passato, le vie di mezzo perchè non hanno osato. Ratchet & Clank Rift Apart è indubbiamente il miglior gioco della saga fino ad oggi; anche se non osa eccessivamente nel gameplay. Il dettaglio raggiunto nella costruzione degli scenari; l’uso ponderato, mai invasivo e sempre azzeccato del feedback aptico del controller (che ho avuto modo di lodare in passato recensendo Returnal); infine, l’idea del coniugare la rapidità dei caricamenti di PS5 con lo strumento ludico delle brecce dimensionali, sono tutto quello che serviva per convincerci, se mai servisse, che Insomniac sa il fatto suo, e l’iconico duo si difende decisamente bene su PS5. E non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserverà in futuro.
FUORI DALL’HYPE: RATCHET & CLANK RIFT APART RECENSIONE | TESTATO SU PS5
+ Un gioco capace di restare fedele a sè stesso anche a fronte di stravolgimenti ludici e grafici eccezionali
+ Art direction ispirata al servizio del comparto tecnico ineccepibile di PS5
+ Gameplay Action frenetico e vario
+ Un gioco alla portata di ogni mano e palato…
– …forse fin troppo a volte.