Vi siete mai sentiti fuori posto, spaventati dalla realtà? Avete mai desiderato scappare in un altro mondo, magari un mondo virtuale? Sono sicuro di sì. Ed è proprio ciò che James Halliday provava mentre creava OASIS.
OASIS è un mondo in cui si entra in una realtà virtuale del tutto differente dalla “realtà reale” che tanto spaventava e al contempo affascinava lo stesso Halliday, un luogo dove i sogni possono realizzarsi, dove puoi combattere epiche battaglie, fare nuove amicizie e magari trovare anche una bella ragazza di cui innamorarti (salvo poi che il suo sexy avatar non nasconda un grosso camionista di 130 chili).
Eppure OASIS può non essere così bello come sembra, e Halliday lo aveva capito, in parte ripudiando ciò che aveva creato, e in parte coinvolgendo ancora di più i giocatori organizzando la più grande gara mai vista (composta da improbabili gare automobilistiche, enigmi e maestose battaglie) per la conquista di un gioco che è qualcosa di molto di più, come una compagnia dall’enorme valore economico.
La premessa sembra avvincente, non è vero? E in effetti lo è. E sono convinto che il romanzo “Ready Player One” scritto da Ernest Cline nel 2010, come spesso accade, sia ben migliore dell’adattamento cinematografico.
Quali sono i suoi punti deboli?
Diciamo che un film dal nome Ready Player One con un giocatore primario di pochissimo spessore non è il massimo. È proprio questo il difetto maggiore: durante la visione, non c’è verso di riuscire ad entrare in empatia con non solo con i co-protagonisti più marginali, ma anche con lo stesso Wade Watts, il giocatore principale della storia.
E il fatto che il girato sia per lo più in OASIS con avatar digitali non aiuta.
Che altro dire… Trama lineare, con la seconda più grande compagnia a fare da cattivone, e priva di veri colpi di scena.
Certo, con degli accorgimenti sarebbe venuto un film migliore ma anche lungo il doppio, a meno di togliere qualcuna delle tante citazioni ed easter eggs che rappresentano un punto di forza del film: tutti noi amiamo ciò che ci riporta alla nostra infanzia.
Altro punto forte è sicuramente l’essere pieno di azione, che si svolge sia dentro che fuori dal mondo virtuale, rendendo il film veloce e divertente da vedere.
In definitiva ritengo Ready Player One sufficiente per una visione, ma difficilmente diventerà un film che entrerà nella storia dei capolavori del cinema, a dispetto di ciò che pensano i fissatissimi con “Ritorno al Futuro” perché c’è la DeLorean (e lo dico da fissato ahah), anche se vederla nella stessa scena con un Gundam, il Gigante di Ferro e un Mechagodzilla sputafuoco non è stato per niente male!
Termino quest’articolo lasciandovi con una citazione dal film su cui riflettere.
“Per quanto sia terrificante e dolorosa la realtà, è anche l’unico posto dove puoi gustare un buon pasto”
Ps. Le easter eggs in Ready Player One sono tantissime e non tutte visibili alla prima visione. Potrei provare a riassumerle in un prossimo articolo, fatemi sapere che ne pensate (e se siete in accordo o in disaccordo con questa mia breve recensione).
Per farlo, commentate qui nell’articolo o nei post dedicati all’interno delle pagine ufficiali:
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