L’applicazione Redbox si lancia nel mondo del live TV trovando supporto finanziario nell’inclusione di intermezzi pubblicitari al posto delle ortodosse iscrizioni.  

Redbox: un passato On Demand

Partiamo dalle basi prima di tutto: cos’è Redbox? Per coloro che pensano sia un’azienda di consegne a domicilio di prodotti pornografici, ci siete vicini: la compagnia è nata nel 2017 con l’obiettivo di proporre una piattaforma On Demand e noleggio video – ahimè niente porno.

Logo – Photo Credit: Redbox TV

Redbox nasce dunque come una sorta di streaming Blockbuster, un pò come lo fu Netflix agli albori: correva l’anno 1997 quando Reed Hastings ebbe l’intuizione, non troppo rivoluzionaria, di fondare la sua società per noleggio DVD; lo stesso anno, dei ricercatori dimostrarono come “la peste aviaria” fosse facilmente trasmissibile all’essere umano… 

L’On Demand di Redbox TV ai tempi del “Covid-19” si è mutato ed evoluto in Redbox Free Live TV, un’opzione della piattaforma stessa – scaricabile su app store e compatibile su Android, Iphone e altre apparecchiature Smart TV – che trasmette a costi zero i segnali di oltre 30 canali.

Redbox: un presente avveniristico 

Per ora la cerchia dei suoi fedelissimi ed assidui visitatori è molto ristretta, come tutti i nuovi arrivati però, la compagnia ha intenzione di crescere il proprio mercato pianificando di espandersi in primis sul territorio Americano lanciando 10 canali addizionali al mese, per poi finalmente mirare al monopolio globale. 

Il servizio è suddiviso in gruppi tematici ed i programmi spaziano dalle omelie alle partite di calcio, dai cartoni animati alla copulazione tra lucertole; streaming in tempo reale, con un costante ricambio di titoli basato sulle scadenze degli accordi sui contenuti.

Iniziative così ci fanno riflettere sul futuro della televisione che va sempre più cercando di assecondare i bisogni dello spettatore. 

Opzione Free Live TV – Photo Credit: Redbox

Se da una parte però si cerca di facilitare le modalità di visualizzazione nonché ridurre i costi dei canoni mensili, dall’altra si fa sempre strada nel nostro inconscio il dubbio verso il livello di attendibilità di un prodotto appena uscito, soprattutto se quest’ultimo è gratis; può darsi che questa negatività sia frutto dalla malafede insita nelle cultura Italiana… 

Lo scetticismo per Redbox Free Live TV deriva dal sapere che quest’ultimo – pur non usufruendo del guadagno sulle iscrizioni – accumula denaro grazie ai suoi numerosi, inarrestabili ed incessanti spot pubblicitari.

Redbox: un futuro incerto 

l’offerta streaming – secondo fonti quali Tech Crunch e Cnet – è molto limitata ai canali principalmente devoti a programmi di nicchia. 

Inoltre Redbox deve ridimensionare la propria strategia di marketing affinché possa competere con piattaforme come Roku e altri che offrono i medesimi servizi di Free Live Streaming.

Al di là dei pro e dei contro, si vedrà come i boss della Redbox decideranno di proseguire il loro cammino verso mete inesplorate, di certo per avere successo si dovranno armare di una visione e del buon sano rischio.

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