Lia Rodrigues e Akram Khan ci parlano di “Furia” e “Xenos”, spettacoli di apertura del Romaeuropa Festival 2019
La conferenza stampa d’apertura del REF 2019 si è tenuta presso l’opificio Romaeuropa il 16 settembre 2019. A presentare i loro spettacoli Lia Rodrigues e Akram Khan. Per Rodrigues è stata la seconda volta a Roma dopo 40 anni, racconta. La prima volta si esibì in un piccolo teatro e tra gli spettatori ebbe niente di meno che Vittorio Gassman che si complimentò con lei per la performance. Khan invece visitò per la prima volta la città nel 2001 portando un suo assolo sul palcoscenico.
I due spettacoli si interrogano su un quesito in comune: “Chi racconta la storia?“. Un quesito a cui Rodrigues e Khan rispondono con i loro spettacoli, diversi ma allo stesso tempo uguali perché accomunati da una storia che si ripete nel tempo.
REF 2019: in conferenza stampa Lia Rodrigues presenta Furia
Una storia, quella di Furia, che proviene dai quartieri degradati della favela de Maré, luogo in cui la coreografa e ballerina si è impegnata al fine di creare opportunità per le persone che vivono in un clima di violenza e sopruso. Rodrigues racconta che lo spettacolo è stato ideato nel 2018, poco prima dell’ascesa del presidente fascista del Brasile Bolsonaro.
” Il Brasile non è solo il paese del carnevale, è anche un paese molto violento” – Lia Rodrigues
In Furia ci sono molte domande che riguardano il potere e la sottomissione. I danzatori della compagnia inscenano proprio le contraddizioni di un mondo che sembra essere buio e luce, sottomissione e libertà. I/le protagonisti/e dell’opera sono tutte quelle persone a cui la vita, ogni giorno, dice “no”, afferma Rodrigues, proprio come le persone con cui la coreografa lavora costantemente. Ed è proprio per questo che è importante che queste stesse persone, ogni giorno, dicano “sì”.
Furia è il primo spettacolo con musica della coreografa . Per 10 anni ella ha sempre lavorato senza musica. Questa volta lei e la sua compagnia sono stati inspirati dalle tradizioni e dai suoni della Nuova Caledonia che hanno trasmesso grande energia alla compagnia, come spiega Rodrigues.
L’arte, parte di un’azione sociale
Lia Rodrigues si descrive, in primis, come cittadina, come parte di una società e, in seguito, come artista e coreografa. Ritiene che l’arte non possa e non debba cambiare la società perché è “quando si va a votare che si cambia il mondo”. I suoi lavori sono per lei solo una parte della sua azione sociale. Lei stessa è consapevole di avere il privilegio di poter essere un’artista e di dedicare la sua vita alla danza, cosa che molte persone in Brasile, e nel mondo, non possono permettersi di fare. Per questa ragione, attraverso le sue opere, trasmette la volontà di riscatto di una società iniqua. Per cambiarla, Rodrigues si augura azioni concrete, come quelle che l’hanno portata a fondare una scuola e un centro culturale proprio a Maré.
Akram Khan presenta “Xenos” in conferenza stampa REF 2019
Xenos sarà l’ultimo assolo a serata intera di Akram Khan, afferma lo stesso coreografo alla conferenza stampa del REF 2019. Lo spettacolo racconta una storia spesso occultata: quella dei soldati indigeni che combatterono nella prima guerra mondiale per l’esercito inglese. Lo spettacolo fu chiesto a Khan su commissione per il centenario della fine della prima guerra mondiale. Inizialmente il coreografo non riteneva che la danza dovesse aver a che fare con la politica ma, facendo ricerche sull’argomento, si interessò alla storia. Arrivò a pensare che la danza fosse proprio il primo stadio dell’azione, la messa in pratica di un’idea attraverso il movimento.
La musica di Xenos è una musica sia dal vivo che registrata. Quello che sottolinea Khan, però, è che i momenti magici nelle opere sono dati dai momenti in cui la musica termina. In quei momenti il pubblico, se l’insieme dell’opera ha funzionato, può riflettere su ciò che ha visto.
L’arte, mezzo di diffusione della relatività delle idee
Con Xenos il coreografo si propone di raccontare la storia di chi è rimasto nell’ombra, di mettere in evidenza il punto di vista dei vinti e non dei vincitori. L’arte, per Khan, può cambiare il mondo esclusivamente se è condivisa. Uno degli aneddoti che il coreografo racconta per spiegare gli sguardi diversi sul mondo riguarda uno scambio di idee tra un giornalista occidentale e un capo tribù orientale: il primo vede il passato dietro le spalle e il futuro davanti. Il secondo, invece, ritiene che sia il passato ad essere davanti alle persone, dal momento che è la parte della vita che si conosce, mentre il futuro rimane oscuro agli esseri umani ed è, dunque, considerato dietro le spalle.
Il REF 2019 si aprirà il 17 settembre con Furia all’Auditorium Parco della Musica e proseguirà il 18 settembre con Xenos al Teatro Argentina, non perdetevelo!
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