Regionali 2020, crollo del Movimento 5 Stelle. Al referendum vince il sì

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Di Redazione Metropolitan

Sostenitori del sì, il Movimento 5 Stelle è orgoglioso del risultato ottenuto al referendum, ma la sfiducia dei cittadini si fa sentire alle elezioni Regionali 2020.

Crolla il Movimento 5 Stelle alle Elezioni Regionali del 2020, mentre il sì, dagli stessi sostenuto, vince il referendum degli ultimi giorni

Movimento 5 Stelle crolla alle Regionali 2020. I dati nelle singole zone d’Italia sembrano mettere in luce un risultato disastroso per il partito che nel 2018 fu il principale generatore di un cambiamento nella Nazione.

“Motore del cambiamento“, non a caso, è uno degli slogan usati più frequentemente dal partito che però, quest’anno, pare non aver ricevuto la fiducia degli elettori chiamati a votare per i governi regionali.

Ad ogni tornata elettorale si parla sempre di canto funebre per il M5S”– ecco le parole del deputato Vito Crimi, successore del noto Luigi Di Maio nel ruolo di capo politico del partito nato da Liste Civiche.

I risultati delle Regionali 2020 parlano chiaro. In Campania, il Movimento 5 Stelle cala drasticamente all’11%, in confronto al 17% ottenuto nel 2015, mentre in Liguria è andata anche peggio. Pare, infatti, che abbiamo raggiunto pressapoco il 7% dei voti con un calo di oltre il 14% rispetto alla tornata elettorale di 5 anni fa. In Toscana, però, raggiungono il picco più basso con un 6.4% rispetto al 15% del 2015.

Il risultato non è dei migliori se si pensa al successo ottenuto nei primi anni politici del partito. Eppure, possono comunque cantar vittoria per quanto riguarda, invece, il risultato del referendum.

In Italia, infatti, vince il Sì e il taglio dei Parlamentari porterà ad una svolta epocale nell’Amministrazione Nazionale degli ultimi 20 anni. Il Movimento 5 Stelle che, quindi, pare non aver ottenuto la fiducia dei propri cittadini, può comunque essere soddisfatto del risultato delle votazioni più democratiche della storia parlamentare.

Di pari passo, in altre parole, diminuiranno le poltrone per i parlamentari e ci saranno altrettanti meno posti per i 5 Stelle, nelle sedi governative regionali.