Remco Evenepoel è il ciclista dell’anno? Il pensiero di Gregorio

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Di Redazione Sport

È stato certamente uno dei protagonisti di questa annata del ciclismo su strada. Remco Evenepoel è balzato ancor di più agli onori delle cronache dopo aver vinto tante gare in una stagione davvero molto positiva per il belga. Secondo Luca Gregorio, esperto in materia, il fiammingo è certamente il miglior ciclista dell’anno che sta salutando.

Remco Evenepoel è il migliore dell’anno? Sì per Luca Gregorio

(Credit foto – Getty Images)

Ecco le parole di Luca Gregorio, telecronista di Eurosport, rilasciate ai microfoni della web tv di OA Sport:

Una stagione fantastica, sono sempre più stupito dal livello, con l’asticella che va sempre più verso l’alto. Il mio voto è 9,5 di sicuro, mi sono divertito quasi sempre in telecronaca, anche con le corse di medio o basso livello. I corridori ci fanno divertire come dei matti. Quello che ha fatto il salto in avanti più significativo è stato Remco Evenepoel con quindici vittorie, magari confrontate con quelle di Tadej Pogacar (sedici successi) valgono meno, ma per il belga sono un importantissimo salto di qualità. La Liegi vinta in una maniera incredibile, San Sebastian, il Mondiale, la Vuelta di Spagna. Entra dentro l’Olimpo dei grandissimi. Pogacar però te l’aspetti sempre e difficilmente tradisce, da febbraio ad ottobre. Difficoltà ciclismo italiano? In parte è oggettiva, in parte tipica del nostro mondo che tende sempre a criticare. Molto dipende dai risultati. In Italia non guardiamo la progettualità in tutti gli sport. Il ciclismo italiano ne soffre, deve essere fatto un lavoro a monte sulle categorie giovanile. Abbiamo del buon materiale ma non abbiamo i campioni. Difficilmente gli italiani partono favoriti, anche per vincere una tappa nei Grandi Giri. Non abbiamo un uomo di classifica, non abbiamo un uomo costante nelle classiche di un giorno. Non c’è un punto di riferimento. Sarebbe potuto esserlo Sonny Colbrelli, ma sappiamo benissimo com’è finita. Ci sono tanti giovani interessanti, da Covi a Battistella piuttosto che Aleotti, ma bisogna avere un po’ di pazienza“.

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