Stadio del Sole, il 2 Dicembre 1959 nasceva lo stadio del Napoli

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Di Andrea Pastore

Stadio del Sole. Ai più giovani questo nome può non voler dire molto, per altri invece rappresenta l’origine di quello che diventerà il “fortino” del Napoli. Uno stadio enorme che negli anni ha cambiato prima nome in San Paolo e dopo in Diego Armando Maradona, in onore del grande campione argentino

Stadio del Sole, molto più di un semplice campo sportivo

Lo Stadio del sole, anche per via dell’entusiasmo del popolo di fede napoletana, è più simile ad un’arena. I giocatori autentici gladiatori pronti a lottare su ogni singolo pallone. Il primo direttore sportivo fu Attila Sallustro, ex giocatore e bandiera del Napoli nel periodo storico tra gli anni venti e gli anni trenta. Lo Stadio del Sole prese vita per sostituire lo Stadio partenopeo, distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Fino al 1959 la squadra napoletana giocò le partite casalinghe nello Stadio del Vomero. Venne consegnato il 2 Dicembre 1959 e inaugurato quattro giorni dopo, nella sfida contro la Juventus, vinta per 2 a 1 dal Napoli. Originariamente la capienza era di ben novantamila posti in piedi, salvo cambiare la propria estetica negli anni successivi. Nei successivi lavori vennero aggiunti posti a sedere che ne cambiarono la fisionomia.

In fase di progettazione fu nominato Stadio dei centomila, cambiando solo successivamente il nome.

Fino al 1963 mantenne la vecchia dicitura, salvo poi venire modificato in San Paolo in onore di Paolo di Tarso. Egli sarebbe infatti attraccato nel golfo di Fuorigrotta, dove lo stadio venne edificato. L’impianto inoltre, insieme alle partite di calcio del Napoli, ospitò gare di atletica e le finali dei Giochi del Mediterraneo.

Gli stadi di calcio, si sa, sono dei novelli Colosseo in cui è possibile trovare uno spirito di aggregazione unico nel suo genere. Esultare per un gol, abbracciarsi e sentirsi parte di un popolo unito da una fede, quella calcistica, è il concetto alla base del successo del calcio.

Probabilmente il Diego Armando Maradona è, insieme a pochi altri impianti sportivi, il maggiore rappresentante dello spirito calcistico nazionale. Impianto degno del popolo napoletano, che lo onora in ogni gara interna della squadra

Andrea Pastore

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