Cinema

“Remember Me”, relazioni nella caducità della vita

Nel 2010 esce al cinema Remember Me, diretto da Allen Coulter e sceneggiato da Will Fetters. Una storia d’amore iniziata da una scommessa, due giovani innamorati dai caratteri opposti e dalle famiglie complicate. Ad una lettura superficiale, basata unicamente sulla visione, questo film ha tutti i presupposti per essere l’ennesimo dramma sentimentale. Eppure se si riesce ad andare più in fondo, superare la recitazione da bello e dannato di Robert Pattinson, qualche cliché, ed una Emilie de Ravin che all’epoca era appena uscita dall’isola di Lost, Remember Me potrebbe essere una piacevole scoperta.

La storia d’amore è al tempo stesso cuore e cornice della forza che le relazioni hanno sulla condizione umana. Si parla di rapporti familiari, di lutto, di come gli eventi traumatici della nostra vita ci restino incollati e modifichino la nostra percezione della realtà e delle altre persone. Ma soprattutto, si parla del potere dell’amore che è davvero in grado di cambiare la vita e lasciare per sempre nelle altre persone una traccia di noi. I protagonisti vivono emozioni e sensazioni intense, drammatiche, e l’uno grazie all’altra riescono a crescere, a maturare, a superare il dolore della fragilità della vita.

Remember Me: la trama

Tyler (Robert Pattinson) è un ragazzo di ventuno anni profondamente segnato dal suicidio del fratello, avvenuto quando egli aveva la sua stessa età. Continua a parlargli, a cercarlo come guida nel suo errare guidato da un violento bisogno di esprimersi e da un ennui baudelairiano che lo fa accontentare di briciole. Ally (Emily de Ravin) è una solare ragazza che da bambina ha assistito alla rapina che causò la morte della madre, uccisa sulla banchina della metro. Da allora il padre, che sfoga la sua frustrazione e il suo dolore attraverso la rabbia, cerca di proteggerla dal mondo esterno.

Dopo essere stato arrestato viene rilasciato su cauzione grazie ad un padre che dimostra il proprio amore unicamente con il denaro. Tyler viene quindi spinto dal suo amico e coinquilino Aidan (Tate Ellington) a conoscere e frequentare Ally, figlia del poliziotto che lo aveva arrestato, in modo da prendersi una rivincita morale. Da un flirt nato per scommessa nasce una storia d’amore sincera che contribuirà a portare equilibrio nella vita e nelle famiglie dei due giovani.

Robert Pattinson ed Emilie de Ravin in Remember Me - Photo Credits: Everyeye Cinema
Robert Pattinson ed Emilie de Ravin in Remember Me – Photo Credits: Everyeye Cinema

“Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante…”

Non una classica storia d’amore, ma una storia di relazioni, amore perduto, amore conquistato, di amore respinto e trattenuto, un amore che ti spinge a proteggere gli altri ma che ti sbatte le porte in faccia facendoti sanguinare il naso. Ogni personaggio è segnato dalla perdita, ognuno di loro ha un modo diverso di affrontarla. Un padre divenuto iperprotettivo, un altro che invece non è più capace di esprimere le proprie emozioni.

Una figlia che, sapendo quanto improvvisamente possa arrivare la morte, sceglie di vivere “mangiando sempre per primo il dolce”. Un giovane che al contrario si lascia cullare dalla malinconia e dalla rabbia, una sorellina bersagliata dalle compagne di classe che si rifugia nel suo mondo fatto di carta e matite. Siamo spesso convinti che il nostro valore sia misurabile in funzione del lavoro che abbiamo, dal successo che otteniamo, dagli oggetti che possediamo, ma in realtà tutto ciò svanirà nel tempo. “Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante.”

Robert Pattinson e Ruby Jerins in Remember Me - Photo Credits: Spietati
Robert Pattinson e Ruby Jerins in Remember Me – Photo Credits: Spietati

“… ma è importante che tu la faccia.”

Alla fine del film, uno schiaffo. Forte, di quelli che ti fanno pulsare il sangue nella guancia e sentire un odore ferroso nelle narici. Ci mettiamo una vita a raggiungere l’equilibrio, a capire come gestire le nostre emozioni, come condividere i nostri sentimenti, poi tutto si spegne in un istante. Per quanto consapovele che la fine possa essere dietro l’angolo, non te l’aspetti mai, sei convinto che non possa essere quello l’angolo. E forse proprio allora il qualsiasi cosa fatta perde di significato, perché, alla fine, viviamo per vivere ma anche per morire, e nella tomba non c’è posto per quegli status sociali e quei beni accumulati per cui abbiamo passato la vita nei freddi uffici di un grattacelo, lontani dalle relazioni umane.

Eppure è importante che si faccia, quel qualcosa. Quel qualunque cosa che non riguarda il piano materiale della nostra vita. Perché per quanto possiamo regalare denaro o gioielli non sarà quello a cambiare le vite dei nostri cari. Ancora una volta la risposta è banale, eppure per quanto lo sia c’è la necessità di evidenziarla, perché le relazioni frammentate di questo film sono terribilmente verosimili. Quel qualcosa che è importante fare è amare costruttivamente le persone che ci sono accanto. Perché la sola presenza, il solo affetto, la propria sola voce, è capace di aiutare a superare un trauma, di far maturare e di completare qualcuno che in quel momento, anche se non lo sa, ha bisogno di te.

Robert Pattinson in una scena del film - Photo Credits: ThinkingofRob
Robert Pattinson in una scena del film – Photo Credits: ThinkingofRob

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Articolo a cura di Eleonora Chionni

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