Return to Monkey Island è l’attesissimo ultimo capitolo della saga di avventure grafiche ideata da Ron Gilbert e pubblicata per la prima volta nel 1990 da LucasArts.
Return to Monkey Island, tra risate e pirati
In una Melee quasi deserta a causa della tirannia dei nuovi capi-pirati, vestiremo nuovamente i panni del simpaticissimo Guybrush Threepwood per tornare alla scoperta del Segreto di Monkey Island.
Gli amanti della serie sviluppata da Gilbert sapranno benissimo che non è conosciuta per avere una trama seria e misteriosa.
Bene, Return to Monkey Island non è da meno. Pieno della comicità tipica dei vecchi titoli LucasArts, tra un enigma e l’altro non potrete fare a meno di ridere e divertirvi.
Una trama sempre ottima, dal finale pazzesco, che i fan della saga non potranno non amare.
Amarcord…ma per tutti
L’ultimo capitolo di questa serie è ricco di citazioni ai titoli precedenti, chicche che i fan apprezzeranno senza dubbio.
Questo però non rende obbligatorio aver giocato agli altri capitoli, in quanto sarà disponibile un Album di ritagli nel menù principale, con il riassunto di tutte le avventure di Guybrush, rendendo questo titolo alla portata di tutti.
Alleluja, una buona traduzione!
Nelle mie recensioni precedenti potrete notare che quest’anno mi sono spesso lamentata delle traduzioni in italiano di tantissimi titoli (anche quelli che mi sono più piaciuti). Bene, Return to Monkey Island invece è perfetto anche sotto il punto di vista dell’adattamento (probabilmente gli interpreti questa volta sono stati pagati il giusto).
Non ho altro da aggiungere, sono contentissima così.
Return to Monkey Island, enigmi a più non posso
I giocatori di avventure grafiche come me sapranno bene che peculiarità del genere sono gli enigmi e che non sempre è facile equilibrare originalità e difficoltà di questi. Non avevo dubbi però che sotto questo punto di vista Return to Monkey Island non mi avrebbe delusa.
Oltre alla possibilità di scegliere la difficoltà del gioco (casual o difficile), per i meno avvezzi ai rompicapo il gioco rende disponibile un Libro degli Indizi che aiuterà negli enigmi più difficili.
In più il gioco ci mette anche a disposizione una Lista obiettivi che terrà conto di tutto ciò che dovremo fare.
Nonostante io prediliga questo genere su PC, devo dire che i comandi da Nintendo Switch sono comodissimi e sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Gameplay classico con enigmi difficili (ma non impossibili) e originali: il giusto mix per un buon titolo.
Comparto artistico meraviglioso
La serie di LucasArts ha da sempre avuto uno stile artistico particolare.
Devo dire che non apprezzo la piega cartoonesca presa da The Curse of Monkey Island e tanto meno lo stile 3D dei titoli del 2000 e 2009 (ma riconosco che era una tendenza dei tempi provare i motori grafici nuovi).
Con lo sviluppo della tecnologia è cambiata nuovamente la grafica, ma non è cambiata la peculiarità del design di questo titolo.
Le animazioni sono semplicemente bellissime, il character design è originale e particolare. Anche le ambientazioni, molte riprese dai titoli precedenti, sono incantevoli da guardare ed esplorare in questa veste nuova.
Niente da dire sulla colonna sonora, tema classico e sempre apprezzato.
In conclusione…
Return to Monkey Island è il titolo che gli amanti delle avventure grafiche (e ancora di più quelli di LucasArts) non possono lasciarci sfuggire.
Perfetto sotto tutti i punti di vista, divertente e challenging al livello giusto, non posso non elogiare ogni aspetto dell’ultima fatica di Gilbert.
Per chi non l’ha ancora fatto, correte a recuperare il nuovo capitolo di questo genere, perché questa è la riprova che le avventure grafiche non sono morte, ma hanno ancora tanto da raccontarci.
RETURN TO MONKEY ISLAND RECENSIONE | TESTATO SU NINTENDO SWITCH
PRO:
+Trama e narrazione sempre divertenti
+Enigmi originali e dalla difficoltà giusta
+Comparto artistico incantevole
+Traduzione buona! (Alleluja!)
CONTRO:
-…Devo proprio metterne uno?
VOTO: 10
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