Con la fine del campionato che si avvicina sempre più, si fa entusiasmante la cosa per i piazzamenti europei in serie A, con la Roma e l’Atalanta che scavalcano il Milan . Pari nel Derby d’Italia mentre nella zona rossa i giochi sembrano ormai fatti.
UN SABATO ARGENTINO
La 34° giornata del campionato di serie A ha preso il via alle ore 15 del sabato con il primo anticipo previsto dal calendario. La sfida tra Bologna ed Empoli aveva una valenza assolutamente pesante in ambito salvezza. Un solo risultato, o quasi, a disposizione dei toscani per riprendere una corsa che sembra rallentata da diverse giornate; dall’altra parte una delle squadre più in salute del campionato, che dall’arrivo di Sinisa Mihajlovic in panchina ha macinato punti su punti. Alla fine lo stato di forma delle due squadre si è riflesso sul risultato finale: 3 a 1 a favore del Bologna, che ha ribaltato l’iniziale svantaggio di Pajac con le reti di Soriano, Orsolini e Sansone. La squadra emiliana è praticamente salva, essendo salita a ben 8 punti proprio dall’Empoli, ormai con un piede in B.

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Alle ore 18, invece, la Roma ha alzato prepotentemente la voce nel coro delle iscritte alla corsa Champions. La squadra di Ranieri, dopo gli evidenti progressi delle ultime settimane, ha giocato una partita splendida, annichilendo in tutto e per tutto il Cagliari. I sardi, scesi in campo ormai senza grossi obiettivi ma comunque in un ottimo periodo di forma, si sono ritrovati sotto di due reti dopo appena 8 minuti. Decisive le marcature di due giocatori argentini molto criticati in stagione: Federico Fazio, sempre più simile nelle ultime gare al “Comandante” ammirato nei due anni precedenti e Javier Pastore. Proprio il Flaco è stata la più bella nota del pomeriggio giallorosso: da desaparecido, l’ex PSG ha vestito i panni del cigno e ha incantato la platea, colpendo anche una traversa. La gara è stata chiusa da Kolarov per il 3-0 finale nonostante la miriade di palle gol fallite dalla squadra.

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Giornata del sabato che si è chiusa con la sfida clou tra quelle in calendario: il derby D’Italia tra l’Inter e la Juventus. I bianconeri, laureatosi campioni d’Italia la scorsa settimana, si sono fatti sorprendere nel primo tempo dalla rabbia agonistica dell’Inter. Gara preparata benissimo da Spalletti, con i nerazzurri che riuscivano sempre a uscire dal pressing bianconero nei primi 45 minuti grazie a più soluzioni di gioco. Il gol, dopo soli 7 minuti, di Radja Nainggolan aveva indirizzato la sfida a favore dei padroni di casa. I tre punti, con ogni probabilità, avrebbero chiuso anche ogni discorso in chiave terzo posto ma nella ripresa la Juventus ha tirato fuori l’orgoglio ed è scesa in campo con un piglio diverso. Ci ha pensato il solito Cristiano Ronaldo, con un sinistro all’angolino, a riequilibrare la sfida, terminata poi sull’1-1. Da segnalare, al termine della partita, la litigata in diretta TV tra il tecnico Allegri e il commentatore Lele Adani di Sky.
Caso Callejon…perchè?
Nemmeno la vittoria all’ora di pranzo della domenica a Frosinone ha spento le fiamme divampate nelle ultime settimane a Napoli. Un malcontento generale per una stagione forse deludente se rapportata alle aspettative iniziali. La brusca eliminazione dall’Europa per mano dell’Arsenal in una doppia sfida senza storia non ha fatto che gettare ulteriore benzina fino a sfociare nelle contestazione di ieri. Il giorno prima, in conferenza, Ancelotti aveva provato a difendere il proprio operato con tanto di pizzini e statistiche ne attestavano la bontà del lavoro, poi è arrivato il 2-0 ai ciociari con le reti di Mertens e Younes ma il vero caso è arrivato a fine partita. Jose Maria Callejon si è avvicinato al settore dei tifosi partenopei per dar loro la maglia con la quale aveva giocato ma gli è stata immediatamente ritirata indietro. Un gesto forse indecoroso nei confronti di un calciatore che veste i colori azzurri da ben 6 stagioni e che ha scatenato tante polemiche. Per quanto riguarda il Frosinone, la situazione è ormai definitiva: i ciociari saranno, a meno di clamorosi miracoli, la seconda squadra ad abbandonare questa serie A.

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La prima a farlo, invece, è stata il Chievo Verona che, però, una volta condannata dalla matematica ha ritrovato la giusta serenità e ha inanellato due ottime prestazioni. Dopo la vittoria clamorosa ottenuta all’Olimpico contro la Lazio, i clivensi sono riusciti a pareggiare contro il Parma nonostante l’iniziale svantaggio ad opera di Kucka. Nella ripresa, Riccardo Meggiorini, su assist del gioiellino Vignato ha siglato il definitivo 1-1. Stesso punteggio ha caratterizzato la sfida tra la Spal e il Genoa. Ospiti in crisi nera da alcune giornate e risucchiati nelle zone caldissime, hanno atteso per giorni la decisione di Preziosi di riconfermare o meno Prandelli. Alla fine l’ex CT azzurro è rimasto in panchina e, seppur a fatica, ha raccolto un punticino molto prezioso (data la sconfitta dell’Empoli) in chiave salvezza. Decisivo il gol di Gianluca Lapadula, rispolverato di recente dopo un intero anno ai margini della rosa.

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Nell’ultima sfida in programma alle 15, forse la più importante, la Lazio di Simone Inzaghi ha bissato l’impresa di Coppa Italia andando a vincere per 2-1 a Genova contro la Sampdoria. Grande mattatore dell’incontro l’ecuadoregno Caicedo, spesso criticato nella scorsa stagiona ma che in quella in corso sta dimostrando il proprio valore. Il centravanti sudamericano, preferito inizialmente a Immobile, ha colpito nei primi 19 minuti con una doppietta. A rendere, potenzialmente, la strada più semplice ai capitolini è arrivata l’espulsione di Ramirez. Tuttavia la Samp, pur in inferiorità numerica, ha riaperto la gara con Quagliarella e ha tentato fino all’ultimo un miracoloso pareggio. Per la Lazio 3 punti molto importanti che rimettono in carreggiata la squadra di Inzaghi per un eventuale piazzamento Champions.
Il Toro mata il Diavolo
Il posticipo serale delle 20:30 ha certificato, forse in via definitiva, la crisi di identità e gioco in cui è caduto il Milan di Gennaro Gattuso. Involuzione preoccupante quella dei rossoneri, che si è riflessa in maniera chiara e devastante sulle sorti della stagione. Dopo aver detto addio in settimana alla finale di Coppa Italia, il Milan ha ceduto il passo anche al Torino nello scontro diretto per l’Europa, permettendo alla Roma il sorpasso in classifica. Davvero deludente la prestazione degli uomini di Gattuso, surclassati dall’organizzazione tattica e dall’ardore fisico dei granata di Mazzarri. Un rigore discusso di Belotti e un bel gol dello spagnolo Berenguer hanno permesso al Toro di ottenere 3 punti importantissimi, lanciando la squadra del presidente Cairo in piena zona europea nonostante un calendario, da qua a fine campionato, davvero duro.

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Al termine della partita sono circolate diverse voci di un presunto esonero di Gennaro Gattuso, con una lunga riunione dirigenziale andata in scena direttamente allo stadio. La possibilità più concreta sembrava quella di affidare la panchina al tecnico della Primavera, Federico Giunti. Un traghettatore in vista delle ultime 4 partite di campionato non è, tuttavia, stata una decisione che ha convinto la dirigenza rossonera, che alla fine ha optato per la riconferma momentanea di Gattuso. I rossoneri dovranno presto ritrovare gli stimoli e la sicurezza persa nelle ultime settimane per non rendere disastrosa una stagione finora comunque molto deludente.
La Dea continua a sognare
Si è da poco conclusa, invece, la sfida tra l’Atalanta e l’Udinese. Non è stato facile per gli uomini di Gasperini sfondare il bunker preparato da Tudor. Pur avendo avuto diverse palle gol, la squadra bergamasca ha rischiato osso con un palo di De Paul ma a 10 minuti dalla fine ha sbloccato la gara con un rigore di De Roon e ha trovato anche il modo di raddoppiare con Pasalic. Con questo successo i nerazzurri salgono al quarto posto in totale solitudine e possono continuare a sognare in vista anche della finale di Coppa Italia. All’appello manca la sfida delle 21 tra la Fiorentina e il Sassuolo, due squadre che ormai non hanno grossi obiettivi.