Riccardo Cocciante tonerà a cantare in Italia dal 19 luglio al 6 agosto dopo dieci anni. Ecco le sue parole ai microfoni di RTL 102.5:

Sarò in dei posti storici del nostro Paese. Il 19 luglio a Firenze, il 21 luglio a Marostica, il 23 luglio a Bergamo, il 27 luglio a Pompei, il 31 luglio a Roma, il 2 agosto a Diamante, il 4 agosto a Matera e il 6 agosto a Ostuni. Ho scelto di fare otto spettacoli, non di più, e di farli in posti umani. Perché? Perché c’è il contatto diretto con la gente. Avrei potuto scegliere posti più grandi, ma rimanere artigiano penso sia una cosa importante. È un banco di prova anche per me, per verificare la mia efficienza eventuale e preparare l’anno prossimo, quando saranno i miei cinquant’anni di carriera.

Riccardo Cocciante a cuore aperto

riccardo cocciante

Durante i suoi concerti Riccardo Cocciante sarà accompagnato da una grande orchestra.

Un’orchestra diretta da Leonardo De Amicis, che oltre a essere un musicista è anche un mio amico da molto tempo. Lui ha cominciato con me, era nel mio gruppo come tastierista e poi è cresciuto ed è diventato chi è oggi. Amo collaborare con i musicisti, sono un autodidatta di base, non scrivo musica, non la leggo, non ho mai studiato il pianoforte né preso lezioni di canto. Quello che è bello è condividere la musica con dei bravi musicisti. È uno scambio. Magari posso dare la mia melodia, il mio canto, le mie armonie, ma ho bisogno di loro e della loro arte per avere uno scambio totale che amo molto.

E sul rapporto con il pubblico afferma:

Lo rispetto sempre, non riesco mai a dire no a qualcuno che mi chiede una foto o un autografo. Mi organizzo se voglio la mia intimità, infatti vivo a Dublino. Quando vengo qui mi metto a disposizione del pubblico, è quello che mi ha sempre eletto, dall’inizio mi ha scelto. È un piacere ritrovare il pubblico, ritrovare il vero pubblico, quello che sta vicino a te. È come il processo di un attore che fa sia teatro sia cinema, a un certo momento l’attore del cinema vuole tornare al teatro, alla cosa essenziale che lo ha fatto nascere. Noi cantanti siamo nati in posti vicino al pubblico e pian piano si allargano i confini.

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