Cinema

“Rimini Rimini”: un grido si alza tra i curiosi sul set

Per il ristorante “La conchiglia” si percorre tutto il lungomare, alla terza strada si gira a sinistra in fondo al canale. Per una cinquantina di metri, poi in fondo a sinistra c’è una stradina piccola..”. Siamo sulla riviera romagnola. Dove non si dorme mai, e nessuna estate è uguale. E Sergio Corbucci è il regista della commedia marinara “Rimini Rimini“, stasera in tv su Cine34: ‘Storie di ombrelloni, bomboloni.. sulla costa lambita dall’onda sensuale del mare d’Agosto..’

Rimini Rimini, carne della carne

Riviera-di-Rimini- (Credit: DIOMEDIA)
La celebre e gettonata riviera di Rimini, dove è ambientato il film

È estate per Ermenegildo detto “Gildo” Morelli (Paolo Villaggio), un pretore funzionario pubblico in vacanza. Severo moralista, paladino del buon costume, repressore di ogni pornografia, che s’innamora di Lola Sarti (Serena Grandi) provocante donna. Sedotto dalla maliarda, farà follie: vestito da donna ballerà il tango con Pino Tricarico (Maurizio Micheli), o si ritroverà nudo in mare fino al tramonto, quando l’ultimo bagnante è andato via. La maggiorata vuole vendicarsi di lui, in maniera sadomaso, perché in passato le aveva fatto chiudere un locale hard. Nel secondo episodio, i tre fratelli Bovi, massicci e burini, tentano di consolare e rendere allegra la sorella Noce Bovi (Laura Antonelli): “Semo carne della tua carne, ce voi dì ‘ndo ca.. devi annà?“. Vedova di un disperso in mare Gustavo (Adriano Pappalardo), che ricompare in perfetta forma, più vivo di prima, proprio mentre lei aveva un flirt con un attore. Notevole la reinterpretazione del brano “Champagne” da parte di Micheli: “Sciambaaagne, ber brindare a un ingondrooo!”. E i trucidi fratelli che gli gridano “Facce ride..”.

Liliana Corsi (Eleonora Brigliadori), viene incoraggiata da un’amica Simona (Monica Scattini) a intraprendere una relazione con un culturista Conan (Alex Vitale), tutto muscoli e palestra. Doppiato con accento marchigiano. Finisce invece sedotta e ricattata dal dodicenne Pio (Guido Monti) figlio dell’amica. Il bambino è lo stesso Anton Luca, figlio di Magda e Furio in “Bianco, Rosso e Verdone“. E poi si passa ad un giovane prete don Andrea (Andrea Roncato) che non disdegna un’avventura con una suora straniera (Elvire Audray). Lei, insolitamente, sul suo motoscafo, cerca di sedurlo dopo essere stata assalita dalle meduse. Per finire con Gianni Bozzi (Jerry Calà), che vuole portare a termine un contratto, di un importante affare, con il ricco Ingegnere Carlo Pedercini (Paolo Bonacelli). Per indurlo a firmare, ingaggia una prostituta spacciandola per sua moglie, con l’obiettivo di sedurlo. Episodio che sembrerebbe copia di quello intitolato ‘Eritrea‘ dal film “La mia signora” con Sordi.

Set di imprevisti

Sergio Corbucci, nel suo film a episodi intrecciati del 1987, partecipava attivamente a girare una scena: se c’era una corda da tirare, funi da calibrare, un’imbracatura da reggere, lui dava una mano. Nel famoso spezzone in cui su un’amaca tesa tra il verde di un bosco, Serena Grandi allunga una gamba che pende nuda fuori. E dall’alto della sua posizione, facevano capolino altre ingombranti nudità. Il regista, come un’attrezzista della troupe, reggeva le corde che fanno da contrappeso all’amaca. Mentre Clemente Ukmar la controfigura di Paolo Villaggio già da tredici anni, sarebbe caduto in una trappola nascosta tra le sterpaglie. Tra lo sguardo attento di Danilo Desideri direttore della fotografia, pronto a cogliere la prossima ‘luce buona’. Dal set di “Rimini Rimini”, in un filmato conservato dall’Archivio Luce.

Una folla di curiosi, bambini e bagnanti, si fermava a sbirciare la pineta in prossimità della spiaggia, set blindato del film “Rimini Rimini“. A un tratto fa eco tra gli alberi un grido: “Serena sei bona!”. Accolto da un sorriso dell’attrice, al naturale, e senza celebrità. “Paoletto“, chiama la voce di Sergio Corbucci cercando Villaggio. Il regista è l’anima romana di ogni ciak: fischietto appeso al collo, berretto alla marinara per difendersi dal caldo. Mentre la controfigura di Serena Grandi, serviva per l’inquadratura in primo piano dei glutei nudi.. Nonostante il corpo della Grandi, fosse stato assicurato dalla produzione per un miliardo di lire.

Il saluto riminese

È tanto che aspettavo un’occasione così“, è il tormentone ‘di bacino’, inventato da Jerry Calà proprio sul set di “Rimini Rimini“, e dedicato al suo mito dell’epoca Sylva Koscina, anche nel cast. Il film è stato girato in 9 settimane, ed è costato 4 miliardi di lire. Il successo convinse i produttori a realizzare un sequel ‘Un anno dopo’. Le musiche sono dei Fratelli La Bionda, e nei titoli di coda “Rimini splash down dei Righeira. E molti brani anni ’80, dal maestro Pippo Caruso a Raoul Casadei, Edoardo e Eugenio Bennato, e la Bertè. Girato tra Cesenatico, Forlì, Gabicce Mare, Pesaro, Urbino, Ravenna, Riccione e Rimini. L’appartamento dove si trovano Villaggio e la Grandi è lo stesso attico, in via Lupatelli, di Manuel Fantoni di “Borotalco” di Verdone. Resta melenso un pensiero: “Gildo, quello lì, mi ha ‘detto bella culona’”. “Ma qui in Romagna è un modo di esser galante, è un complimento..”

Federica De Candia per Metropolitan magazine

Seguici su Google News

Back to top button