Con l‘inflazione aumentata del 3,5 % in un mese diversi sono stati i settori della nostra economia colpita dai rincari con il conseguente aumento della spesa per la famiglie. Non parliamo solo di luce, gas ed elettricità ma anche dei beni alimentari più comuni come riso, pasta e pane. È quanto emerge da un‘indagine del Codacons sui dati forniti dall’ Istat sull’inflazione di ottobre che determinato quali sono i beni più colpiti dai rincari. Dati che richiedono un intervento immediato del governo per tutelare le famiglie italiane. Esecutivo che sta vagliando la possibilità di ridurre al 5% l’iva su alcuni beni alimentari di prima necessità. Un taglio richiesto anche dall‘Unione nazionale dei consumatori.
Rincari, i dati del Codacons
“Non solo l’inflazione non rallenta la sua corsa, ma accelera in maniera esponenziale, con un balzo del 3,5% in appena un mese, che in termini di aumento del costo della vita significa una stangata a famiglia pari in media consumatori a 975 euro su base annua, 107 per cibo e bevande, 874 per abitazione, elettricità e combustibili. Se poi si considera l’inflazione tendenziale, pari a +11,9%, la mazzata annua vola in media a 3.324 euro: 2.016 per l’abitazione, 761 per mangiare e bere”. Cosi il presidente dell’Unione dei consumatori Massimiliano Dona ha parlato del continuo aumento dell’inflazione che ha colpito diversi settori dell’economia del nostro paese causando molti rincari.
Nemmeno i generi alimentari più comuni sono stati risparmiati dal carovita. È quanto emerge da un‘indagine del Codacons sulla base dei dati Istat sull‘inflazione di ottobre. Da essa emerge che non solo che l’elettricità è quadruplicata con +329% rispetto ad ottobre 2021 ma che c’è stato complessivamente un aumento del 13,5% dei generi alimentari rispetto allo stesso anno. Aumento che non ha risparmiato la farina aumentata del 23,7% il pane salito del +15,9%, la pasta con il +22,5%, il latte fresco e intero con il +14,8% , il burro con il +42%, e il riso con il + 30, 6%. Rincari questi che comportano l‘aumento della spesa annua per una famiglia con due figli dei 1011 euro. Cifre che si aggiungono ai 1782 euro, 660 euro in più rispetto allo scorso anno, che una famiglia spende in media nel 2022 per pagare la bolletta della luce.
Le richieste dell’Unione dei consumatori e le mosse del governo
In base questi dati, per l’Unione dei consumatori, è necessario dal lato energetico prorogare la scadenza del mercato tutelato del gas del primo gennaio 2023 ed un intervento sul mercato tutelato della luce in scadenza ad inizio del nuovo anno per il mercato tutelato delle imprese. A questo si deve aggiungere, per l’Unione dei consumatori, il taglio dell’iva sui generi alimentari di prima necessità per calmierare i rincari con un effetto immediato sui prezzi al dettaglio. Anche i sindacati chiedono un grande accordo, come aveva fatto sapere il leader della Cisl Luigi sbarra, “per salvaguardare le famiglie” tenendo sotto controllo i prezzi ed evitando speculazioni. Dal canto suo il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha confermato che il governo sta per operare una riduzione al 5% dell’iva su alcuni generi alimentari.
Stefano Delle Cave
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