Il 18 Maggio hanno finalmente riaperto gran parte degli esercizi commerciali e degli uffici (i cui dipendenti rimangono in prevalenza in smart working) ma il ritorno alla normalità è molto lontano. La riapertura costa cara e i prezzi hanno subito un rincaro consistente. Tante le segnalazioni al Codacons
Rincaro dei prezzi
Le linee guida per la riapertura in sicurezza hanno comportato una spesa ingente per imprenditori e commercianti che dopo mesi di stop devono pagare a caro prezzo la loro riapertura. Secondo l’analisi dell’ Associazione dei consumatori sono due gli elementi che influenzano il caro prezzi: da una parte la prolungata chiusura delle attività, dall’altra i nuovi costi che si devono affrontare
Sanificazioni, plexiglass, mascherine, oggetti monouso. A tutto questo, poi, si aggiunge che le regole del distanziamento sociale causeranno una riduzione del numero dei clienti e di conseguenza i guadagni.
Un caffè al bar oscilla tra 1,30€ (Milano) 1,10€ (Roma) fino a 1,70€. Anche i parrucchieri e barbieri hanno alzato di molti i prezzi, un taglio passa da una media di 20 a 25 euro (+25%), ma con punte che arrivano al +66%.
“Speriamo si tratti di situazioni isolate” ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi, «e che gli esercenti non decidano in massa di ritoccare i listini per rifarsi dei minori guadagni e dei costi di sanificazioni dei locali».
In rialzo anche i generi alimentari
Il fronte che sicuramente preoccupa di più è quello alimentare. L’Istat ha già registrato nel mese di aprile un aumento medio dei prezzi del cibo del 2,8%. Sempre secondo il Codacons la Fase 2 si rivelerà una stangata per le famiglie di 536 euro.
Un aumento dei prezzi è atteso anche per ristoranti, abbigliamento e turismo. L’appello di Codacons è rivolto agli esercenti e agli artigiani affinché “mantengano stabili i prezzi praticati al pubblico, e non cadano nella tentazione di applicare rincari agli utenti per rifarsi dei minori guadagni di questi mesi, allontaneranno ancora di più gli italiani”.
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