Da una parte tutti al lavoro in smartworking, dall’altra bar e pizzerie restano vuoti: anche questa è l’emergenza Coronavirus.
L’Eur rischia perdite fino al 90% ma anche il quartiere Trieste è in piena crisi da smartworking
Accade così che a Roma, nei quartieri più prestigiosi lungo la Nomentana sedi di ambasciate, uffici ministeriali e grandi aziende, per i ristoratori è come se fosse sempre sabato.
I Paroli in Perdita
La situazione smartworking in piazza Verbano la descrive bene il titolare del bar Amelie: “Qui il lavoro si è praticamente azzerato sia per quanto riguarda le colazioni che il pranzo, abbiamo perdite che superano il 60%“. I quartieri Trieste e Parioli non sono da meno dal momento che gli studi dei legali e degli avvocati restano vuoti.
“Noi puntiamo tutto sulla pasticceria, ma il bar con gli uffici chiusi è chiaramente in sofferenza. Qui intorno qualcuno non ha nemmeno riaperto”, commenta Roberto, della pasticceria Boni di Via Tagliamento. La sensazione generale è che ci sia poca voglia di andare in giro e che le norme di distanziamento sociale siano un deterrente al caffè per la pausa lavoro “C’è poca voglia di andare in giro, di uscire per un break con la mascherina o fare la fila al bar per poi stare distanziati. Si è perso anche il senso della colazione tra colleghi“.
Davanti al Giulio Cesare il Tortuga resta vuoto
Lo storico bar ritrovo degli studenti del liceo classico in piazza Trasimeno, celebrato nelle canzoni di Venditti non vede intere classi di studenti da più di tre mesi. “Basta guardarsi intorno per capire gli effetti della crisi da smartworking, con i dipendenti a casa e gli uffici con personale ridotto attività come la mia ne risentono eccome” racconta il proprietario.
Tutto Il Pero è in cassa integrazione
I sei dipendenti de Il Pero, tavola calda a due passi dalla storica sede dell’Enel nei pressi di viale Regina Margherita sono tutti a casa in cassa integrazione. “Siamo rimasti solo noi tre soci. Registriamo perdite del 60-70%, sarebbe stato impossibile fare altrimenti: i guadagni sono pochi, le spese sempre molte”. Spiega la titolare “Il grande problema non è solo lo svuotamento degli uffici e delle grandi aziende, ma anche tutto l’indotto di visitatori, consulenti, clienti che vi orbitava intorno“.
Porta Pia è a pezzi
Guadagni azzerati per tutte le tavole calde della zona. Da quando ministeri e ambasciate sono stati chiusi per smartworking “Qui intorno ormai non c’è più nessuno” denuncia Marco, titolare della pizzeria Italia.
“Nel nostro piccolo davamo da mangiare a sei persone, sei famiglie. Adesso è tutta un’altra storia: quel che guadagnamo, e fortunatamente le mura le hanno comprate i miei genitori, riesce a far vivere appena noi titolari. In trent’anni una cosa così qui non si era mai vista.”
In attività dal 1987 fino a qualche mese fa contava quattro dipendenti. Ora ci sono solo lui e la sorella.