Road to Halloween: “1408”

Foto dell'autore

Di Chiara Cozzi

Stephen King ha visto trasposta in televisione e al cinema una grande quantità di sue opere, le più famose delle quali It e Shining, ma oggi tratteremo forse una di quelle meno conosciute, 1408.

Questo numero corrisponde a quello di una stanza di hotel che ha una caratteristica fondamentale: essere infestata da fantasmi vittime di omicidio o di suicidio. Samuel L. Jackson è il direttore di questo infausto hotel e un giorno si trova davanti John Cusack, nei panni di uno scrittore che ha fatto la propria fortuna “recensendo” stanze e abitazioni infestate. Nonostante le raccomandazioni del direttore, lo scrittore intende a tutti i costi pernottare nella stanza 1408, e anzi con una certa arroganza è sicuro che lui resterà nella stanza molto più di un’ora, cioè il tempo massimo in cui gli altri primi di lui sono riusciti a restarvi.

Lo scrittore inizia il suo viaggio non appena varcata la soglia della stanza: un viaggio all’interno del mondo dei morti e delle allucinazioni, ma soprattutto all’interno di un trauma che lo ha travolto anni prima e che non ha ancora superato. 1408 infatti, oltre a essere un film horror, è un viaggio personale, all’interno della propria vita, della propria mente e soprattutto delle proprie paure.

Chiara Cozzi

Segui Metropolitan Magazine ovunque! Ci trovi su FacebookInstagram e Twitter!

Ph: gioia.altervista.org