Rock Memories è un modo di ricordare artisti di oggi e di ieri legati alla mia vita, una vita che ha una sola passione: quella per la musica ed il rock in particolare, strizzando un occhio ai vinili che fanno parte della mia collezione.

Condividere periodicamente con voi i miei ricordi sarà come creare insieme una colonna sonora: ognuno di noi ha giorni felici e meno felici che la musica, come per magia, può riportare alla mente e suscitare #emozioni evocare #volti e farci #sognare “
Pasquale Colosimo

I giorni passavano… i mesi passavano… e io in paese iniziavo a starci stretto.

Volevo qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo.

Come Dio volle, arrivò l’estate. Mi trovai un lavoro in un villaggio al mare, a pochi chilometri da casa. Allora come oggi infatti è proprio d’estate che è più facile trovare un lavoretto per via di tutti i villaggi, i ristoranti e i bar che aprono solo per la stagione.

La mia famiglia aveva una casetta al mare e io mi ero sistemato lì e, con il mio fidato Si rosso, viaggiavo alla grande. Il casco non era ancora obbligatorio, quindi con le mie cuffie e il walkman attaccato ai jeans, mi divertivo un mondo a scorrazzare per le vie della costa. Non avevo ancora 18 anni ma la voglia, come dicevo prima, di fare qualcosa di diverso cresceva sempre più dentro di me.

Passavo così le mie giornate tra il lavoro e il mio SI, in attesa di uscire la sera. Mi piaceva un sacco, anche perché si facevano nuove amicizie anche se di breve durata. C’erano infatti le “amicizie di luglio”, io le chiamavo cosi, e le “amicizie di agosto” a seconda del periodo in cui le famiglie venivano in ferie giù in Calabria.

La sera uscivo e c’erano i locali sul lungomare dove ci ritrovavamo noi ragazzi, come il “baretto lì all’angolo” quello dove passano la musica che piaceva a noi, dove facevano qualche concertino dal vivo, sempre i soliti, ma che per noi andava bene lo stesso. Ci conoscevamo tutti ormai e passavamo intere notti a bere e a chiacchierare e, naturalmente, a combinarne sempre una.

Una sera decidemmo di andare in un paesino lì vicino dove quell’estate facevano la festa della birra.

Siccome ci trovammo bene, dopo quella volta ci tornammo spesso e assistemmo a dei bei concertini. Ricordo quelli dei Modena City Ramblers, della Bandabardò, del Parto Delle Nuvole Pesanti e altri.

Una di quelle volte, dopo aver fatto amicizia con un altro gruppetto del posto, io con i miei amici passammo tutta la serata lì con loro. Non ricordo più chi si stesse esibendo sul palco, ma ricordo solo che c’era tanta birra…

Ce n’era così tanta, che finimmo per sederci lì a terra in mezzo a tutta l’altra gente, che stava lì per assistere al concerto, e noi li a bere e a ridere come matti, fino a crollare sotto l’effetto dell’alcool.

Ci svegliammo alla fine del concerto o ben oltre, visto che praticamente non c’era quasi più nessuno per strada. Uno dei ragazzi del posto, non ricordo il nome, forse Francesco, ci disse:

“Ragazzi non potete andar via in queste condizioni! Ho casa di nonna libera: dormirete lì e domani mattina poi andate via.”

E cosi facemmo.

Il mattino dopo, naturalmente, non ci svegliammo prestissimo. Era quasi ora di pranzo quando i primi di noi diedero segni di vita. Come fu come non fu, riuscimmo a svegliarci e, dopo aver salutato i nuovi amici, a riprendere la via di casa.

Andammo direttamente a mare a farci un bel bagno per eliminare definitivamente i postumi della sbornia e poi poter passare dal nostro baretto all’angolo, dove sicuramente avremmo trovato qualcosa da mangiare. E così facemmo.

Quella fu un’estate memorabile!

Sempre in quel periodo, infatti, mia sorella conobbe un ragazzo, che sarebbe poi diventato suo marito.

Lui aveva vissuto fuori per tanti anni e io non lo conoscevo, ma il primo giorno che lo vidi bastò sentire la musica che stava ascoltando in macchina, una vecchia Passat station wagon grigio scuro, per farmelo risultare subito simpatico.

Ascoltava i Queen.

In macchina aveva lo stereo con i cd, una cosa meravigliosa e all’avanguardia a quei tempi. Mi fece vedere che nel bagagliaio aveva un “caricatore”, credo si chiamasse così, con 10 cd dentro tra cui poteva scegliere quale ascoltare direttamente dallo stereo.

Io mi innamorai di lui, della macchina, dello stereo e di tutti i suoi cd! Ancora oggi glielo dico.

Quella sera ricordo che stava ascoltando Innuendo, appunto dei Queen, dal greatest hits 2 un doppio cd che, naturalmente, mi feci prestare e che ascoltai per mesi prima di restituirglielo.

Tracce come i’m going slightly mad, under pressure (con il grande Bowie), radio ga ga e innuendo erano alcune delle mie preferite.

Poco tempo dopo comprai il cd INNUENDO, secondo me il capolavoro dei QUEEN.

INNUENDO (1991) è l’ultimo album, il quattordicesimo della band, con l’indimenticabile e irripetibile FREDDY MERCURY.

Adoro questo album. Nonostante il grande Freddy Mercury non stesse ormai bene, decise comunque di realizzare questo album, sorta di testamento musicale, per cui iniziarono a registrare nel 1989, subito dopo aver lavorato per l’album precedente “the miracle”.

La particolare situazione che stava affrontando il gruppo si riflette anche nei testi e nelle melodie dell’album, il cui tema principale può essere senza dubbio considerato “il timore dell’arrivo della morte imminente”.

Si spazia così dagli episodi più duri (The HitmanHeadlong) a quelli più cupi come The Show Must Go On, che alcuni considerano, a torto o a ragione, come una sorta di testamento di Mercury, ultima traccia del disco…

La title track Innuendo è considerata “la Bohemian Rhapsody degli anni novanta” per le molte analogie che presenta con quest’ultima, tra cui anche la lunghezza (6’30” contro i 5’57” della canzone di A Night at the Opera).

Freddy Mercury fu fondatore nel 1970 del gruppo rock britannico dei Queen di cui fece parte fino alla morte, il 24 novembre dell’ormai lontano 1991, 27 anni fa.

Tra pochi giorni al cinema uscirà il film a lui dedicato Bohemian Rhapsody, film che ripercorre la vita del grande Mercury insieme ai Queen dall’esordio fino al grandissimo concerto del 1985: live Aid.

Da non perdere…

…ma questa è un’altra storia!

 

L’artista:

I Queen sono un gruppo musicale rock britannico, formatosi a Londra nel 1970 dall’incontro del cantante e pianista Freddie Mercury con il chitarrista Brian May e con il batterista Roger Taylor; la formazione storica si è poi completata nel 1971 con l’ingresso del bassista John Deacon.

La band, conosciuta come una tra le più importanti della scena musicale internazionale, ha venduto circa 300 milioni di dischi.Tra le più importanti canzoni del quartetto si ricordano Bohemian Rhapsody,  Somebody to Love, We Are the ChampionsDon’t Stop Me NowCrazy Little Thing Called LoveWe Will Rock YouWho Wants to Live Forever.

L’album:

Innuendo 
I’m Going Slightly Mad 
Headlong 
I Can’t Live with You 
Ride the Wild Wind 
All God’s People 
These Are the Days of Our Lives 
Delilah 
Don’t Try So Hard 
The Hitman 
Bijou 
The Show Must Go On