Musica

Rolling Stones: la chance di sognare con “Sticky Fingers”

Inghilterra, 23 aprile 1971: i Rolling Stones pubblicavano Sticky Fingers, l’album che ha segnato la fase d’oro della band britannica

Rolling Stones, creditphoto: stonemusic.it
Rolling Stones, creditphoto: stonemusic.it

Il 23 aprile del 1971, i Rolling Stones erano pronti a lanciare Sticky Fingers.

Una delle band britanniche più di successo della storia della musica presentava al pubblico l’album della svolta, che segnava una nuova fase per gli Stones e dove appare, per la prima volta, anche la famosa “linguaccia”, diventata logo e simbolo ufficiale del gruppo.

creditphoto: skyarte.it
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Si tratta del progetto discografico che segna l’esordio ufficiale di Mick Taylor (già comunque apparso nei lavori precedenti), che prende il posto del defunto Brian Jones, scomparso per motivi mai chiariti.

La sua abilità musicale, la voce graffiante di Mick Jagger, unita alla magistrale esecuzione musicale di Keith Richards, Bill Wyman e Charlie Watts resero questo album un vero e proprio capolavoro musicale; provocotario, eclettico, fuori dagli schemi, ma anche essenziale, elegante e sopraffino.

Ma comunque, per gli Stones, più scandalo c’era e meglio era; ed è per questo che, la per la copertina dell’album, scelsero il poliedrico Andy Warhol.

E dopo la famigerata banana sul disco d’esordio dei Velvet Underground, l’artista statunitense fa esplodere la sua arte anche sull’immagine che la band aveva deciso di offrire al pubblico per presentare Sticky Fingers.

creditphoto: emp.it

Jeans sdruciti, una cerniera vera e regolabile nelle prime edizioni su vinile, ed un rigonfiamento “sospetto” ad altezza genitali: così Warhol aveva deciso di immortalare il nuovo capolavoro della musica britannica.

E che è un capolavoro lo si percepisce dalla primissima nota dell’album, con il mostro sacro Brown Sugar, che comunica la voglia di vivere in un mondo, assaporandone il lato piacevole, ma anche, e soprattutto, quello più straziante.

E poi una delle ballate più malinconiche mai cantate dagli Stones, Sway, e l’universo malinconico di Wild Horses, ed ancora il soul imponente di You Gotta Move.

Ancora una volta i Rolling Stones rivelano con disarmante sincerità i lati oscuri della vita, regalando uno dei dischi rock più rusciti di sempre e delle esibizioni musicali da capogiro.

Rolling Stones: Sticky Fingers (1971)

Ecco tutti i brani contenuti del disco:

Brown Sugar
Sway
Wild Horses
Can’t You Hear Me Knocking
You Gotta Move
Bitch
I Got the Blues
Sister Morphine
Dead Flowers
Moonlight Mile

Chiara Moccia

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