Il 4 maggio parte l’agognata fase due: riparte il take away, ma nel rispetto delle regole.
Dal 4 maggio a Roma riprende la vendita take away di cibi e bevande
Dal 4 maggio nella Capitale riprenderanno le attività di ristorazione. Riapriranno pizzerie, ristoranti, bar, pub, paninoteche, gelaterie e pasticceria, ma solo per la vendita a domicilio e per il consumo da asporto.
Sarà quindi, per esempio, possibile recarsi in una pizzeria per prendere una pizza, ma non la si potrà consumare all’interno del locale.
A regolare il take away oltre al Dpcm c’è anche un vademecum della Regione Lazio, che individua le misure di sicurezza da rispettare: gel igienizzante davanti al locale, obbligo di indossare mascherine e guanti sia per i clienti che per il personale del locale, rispetto delle misure di distanziamento interpersonale di almeno un metro.
I clienti dovranno quindi evitare gli assembramenti davanti al locale in attesa di ritirare cibi o bevande. Le file saranno ordinate, esattamente come quelle che abbiamo imparato a fare per la spesa.
4 maggio, se il take away non basta…
Una ripartenza lenta, sicuramente lontana dall’idea dei più ottimisti che per il 4 maggio già si stavano pregustando una cena nel loro ristorante preferito o che sognavano di bere una birra a Ponte Milvio.
Roma, che con la primavera diventa ancora più bella, quest’anno dovrà pazientare ancora un po’ prima di essere libera, ma il take away è già un passo avanti sia per i cittadini sia per i ristoratori che potranno ripartire, anche se a ranghi ridotti.
Come saranno i trasporti a Roma?
Con le riaperture del 4 maggio dovremo fare i conti anche con i trasporti: più persone in giro, significa anche più spostamenti. Sono ormai lontani il traffico sul raccordo e gli scenari da assalto alla diligenza, le strade di Roma e i mezzi pubblici saranno più ordinati che mai in questa quarantena infinita.
Dimenticate il fiato sul collo dello sconosciuto e l’angolo della borsa conficcato dietro la schiena sugli autobus sempre affollati, a Roma anche i trasporti saranno modellati su questo nuovo stile di vita che ormai abbiamo imparato a conoscere. Parola d’ordine: distanziamento.
I mezzi pubblici verranno igienizzati ogni giorno e si potrà salire solo se muniti di mascherina. A bordo i passeggeri troveranno dei dispenser contenenti il disinfettante per le mani. Degli adesivi segnaleranno i posti che non si potranno occupare, anche in questo caso per rispettare la distanza di sicurezza. Verranno poi implementate le misure di controllo elettronico, specialmente per contare le persone che salgono a bordo del mezzo di trasporto.
Cosa succede dopo il 4 maggio? Ecco il calendario delle riaperture
Nel corso della Conferenza Stampa del 26 aprile il Presidente Conte ha indicato un calendario delle riaperture, ma le date potrebbero cambiare se nella fase due i contagi tornassero a salire:
18 maggio: riapertura del commercio al dettaglio. I negozi riapriranno con garanzie di protezioni individuali e obbligo di distanziamento tra clienti, ripartono anche i musei, le mostre e gli allenamenti di squadra all’aperto;
1° giugno: riaprono i bar e ristoranti. Si potranno accogliere clienti nel rispetto del distanziamento minimo (per i tavoli almeno due metri). A partire da questa data potrebbero anche ripartire parrucchieri, centri estetici, massaggi e altre attività di cura alla persona.
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