Roma, la sfida dei rimpianti e la siccità che affligge Mourinho

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Di Redazione Sport

Rimpianti e siccità profonda in zona gol. Queste le due piaghe che affliggono la Roma di Josè Mourinho nel periodo di stop, ormai giunto, deputato all’arrivo sulla scena del calcio internazionale delle Nazionali. I giallorossi sono caduti in casa sotto al colpo dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini che è riuscita, sul prato dello stadio Olimpico, a compiere ciò che non è stato realizzato dai capitolini: segnare una rete. La gara persa in casa, davanti ad un altro sold-out che ormai non genera più stupori e notizia, ha lasciato l’amaro in bocca ad un ambiente che si era avvicinato al big-match forte di due vittorie consecutive (Empoli e Helsinki in Europa League) che avevano riportato il sorriso dopo i passi falsi contro Udinese e Ludogorets. Mentre in molti puntano il dito, forse sbagliando, sulla mancanza di un gioco riconoscibile, lo Special One dovrà curare il mal di gol del suo pacchetto offensivo per evitare, nuove, serate vergate da rabbia, rimpianto ed incredulità. I capitolini, con una mira migliore, potevano abitare le zone altissime della classifica sfruttando i ko simultanei di Inter, Milan e Juventus. Un’occasione irripetibile che non è certamente imputabile alla mancanza di gioco.

Roma, i giallorossi non segnano con continuità: un problema da risolvere per Mourinho

(Credit foto – pagina Facebook AS Roma)

Ventuno tiri, diverse palle gol difficili da sbagliare e zero gol. Questo il magrissimo bottino portato a casa dalla troupe del portoghese in Roma-Atalanta. Una situazione di certo frustrante che ha affollato gli incubi di giocatori e tifosi dopo il triplice fischio finale del match. Gli orobici di Gian Piero Gasperini si sono rivelati chirurgici sotto porta: un tiro di Scalvini nel primo tempo (bella realizzazione) ed un gol. Al contrario, i giallorossi hanno cestinato almeno sei palle gol nitide (due Abraham, due Ibanez, una Zaniolo ed una Shomurodov) per riequilibrare un incontro che non meritavano di perdere. Ma nel gioco del calcio vince chi gonfia la rete e non farlo, nel migliore dei casi, può regalarti un punto.

Una consuetudine. Meglio, un vizio. Josè Mourinho dovrà lavorare attentamente sulla precisione dei suoi attaccanti che, da inizio anno, non si sono dimostrati mai del tutto freddi davanti al portiere: la Roma ha sprecato diverse palle comode contro Salernitana (1-0), Cremonese (1-0), Ludogorets (2-1 per i bulgari), Empoli (2-1) e nel primo tempo contro l’Helsinki. Partite, quasi sempre vinte, lasciate colpevolmente in bilico ed aperte. Polveri bagnate fotografate, alla perfezione, dal dato dei “gol realizzati” in Serie A: i capitoloni hanno realizzato solo 8 reti in 7 partite giocate. Peggior attacco delle prime otto della graduatoria che paga due reti di dazio anche al reparto offensivo della Salernitana che ha gonfiato il sacco per dieci volte. Una siccità da curare, soprattutto leggendo i grandi nomi dell’attacco a disposizione del mister lusitano. Ci sarà una pausa per riflettere.

(Credit foto – pagina Facebook AS Roma)

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