Lontano da Roma è tutto più bello, almeno per i calciatori. Dopo aver incassato la sconfitta di Milano ad opera dei rossoneri di Gattuso, i tifosi romanisti ammirano gli ex tesserati di Pallotta fare faville con i nuovi club. 

Non c’è davvero pace per la Roma guidata da mister Di Francesco. I tifosi non hanno ancora digerito la cocente sconfitta di San Siro (2-1 per il Milan, LEGGI LA CRONACA DI MILAN-ROMA) e l’universo romanista deve fronteggiare una nuova, incredibile beffa: tutti gli ex giallorossi, infatti, sembrano essere rinati lontano da Trigoria, distanti dalla Capitale. Oggetti misteriosi all’ombra del Colosseo, calciatori decisivi appena fuori il G.R.A. tra l’incredulità dei supporters capitolini. Nessuna esagerazione, zero fantasie: gli ex romanisti, ceduti da Monchi in sede di calciomercato, hanno impattato meravigliosamente con le nuove realtà professionali, recitando il ruolo di trascinatori. Gioie per i sostenitori avversari, delusione e rabbia per quelli giallorossi. Le scelte di calciomercato, già criticate aspramente da tutto l’universo romano, hanno lasciato l’amaro in bocca alla piazza e l’avvio stentato in Serie A (4 punti in virtù di una vittoria, un pari ed una sconfitta) ha abbeverato il seme dell’insoddisfazione facendo rapidamente fiorire polemiche vibranti. Una buona dose di sfortuna c’è sicuramente ma non possiamo analizzare questa situazione grottesca, quasi fantozziana, affibbiando la colpa alla mancanza di fortuna. La “Dea Bendata“, notoriamente, non si veste spesso di giallorosso ma la dirigenza romanista, con altrettanta frequenza, non ha indirizzato correttamente l’afflusso di fortuna.

L’esultanza di Cutrone in Milan-Roma (foto dal web)

Venerdì scorso, la rete siglata da Cutrone al 95′ ha spezzato moltissime certezza a mister Di Francesco: modulo sbagliato, giocatori che appaiono clamorosamente in ritardo nella condizione fisica, identità di gioco ancora da registrare (il tecnico ex Sassuolo non è al primo anno sulla panchina della Roma) e l’insicurezza difensiva, hanno inciso in modo determinante sulle prime tre uscite ufficiali dei semifinalisti dell’ultima edizione di Champions League. L’agonia sportiva del tifoso romanista, però, non si è esaurita nella serata che ha preceduto il week-end appena andato in archivio: il rammarico, infatti, è stato potenziato dalle ottime prestazioni sviluppate in campo dai calciatori ceduti durante l’infuocata estate dominata dal calciomercato. 

Pallotta, Baldissoni e Monchi a colloquio (foto dal web)

Possibile che lontano da Roma e dalle cure del tecnico pescarese i calciatori possano rinascere come la più fulgida delle arabe fenici? Sono tutte illazioni spiattellate nell’aria tempestosa della Capitale dai denigratori della società oppure esiste qualcosa di vero che sta progressivamente allarmando i tifosi romani? Cerchiamo di scoprirlo insieme.

L’INTER DEL NINJA NAINGGOLAN
La cessione di Radja Nainggolan rappresenta il trauma degli ultimi anni più difficile da guarire  dopo l’addio al calcio giocato di Francesco Totti. La maggior parte dei tifosi romanisti, infatti, si sente orfana del calciatore belga approdato alla corte di Luciano Spalletti nell’ultima sessione di calciomercato per 24 milioni più i cartellini di Santon e Zaniolo. La vita notturna movimentata e l’età non più fanciullesca hanno convinto Monchi a cedere alle lusinghe del club milanese: l’attuale mister dei nerazzurri, ex allenatore della Roma, ha fortemente sponsorizzato l’acquisto del centrocampista per rinforzare la squadra in vista di una stagione lunga ed impegnativa. La prima gara del “Ninja” con l’Inter si è trasformata nel trionfo del giocatore messo alla porta dal direttore sportivo spagnolo: i nerazzurri giocano bene a Bologna ma la compagine di Inzaghi è abile a difendersi per poi ripartire in contropiede creando non pochi grattacapi alla retroguardia amministrata da Handanovic. A metà secondo tempo sembra che la gara si stia incanalando verso uno scialbo 0-0, il secondo consecutivo per i milanesi dopo il 2-2 casalingo contro il Torino. Ci pensa l’ex romanista ad accendere la luce: assist di Politano, inserimento di Nainggolan che stoppa e calcia in una frazione di secondo dal limite dell’area. Palla in buca d’angolo alla prima con la nuova maglia ed inizio dello show interista in Emilia-Romagna. La vivacità ed il senso del goal del calciatore ex Cagliari rappresentano un rimpianto colossale per i tifosi romanisti che, intanto, assistono alla mollezza atletica della propria squadra. Nainggolan sarebbe rimasto più che volentieri a Roma ma, i comportamenti fuori dalle righe, hanno decretato una spaccatura insanabile con la società che, per preservare l’immagine del club, ha deciso di separarsi dal centrocampista. Meglio una birra in più oppure conta di più debellare ogni comportamento poco professionale? Rimandiamo la decisione a fine campionato…

Nainggolan s’inchina ai nuovi tifosi

ALISSON SPORCA UN AVVIO FANTASTICO
Alisson Becker all’anagrafe, portiere migliore del mondo all’interno del rettangolo verde di gioco. Il secondo numero uno più pagato della storia è diventato brevissimamente un pilastro del Liverpool di Jurgen Kloop. L’estremo difensore brasiliano, passato al club inglese per la bellezza di 75 milioni di euro, ha contribuito alla buona stagione romanista dello scorso anno: in Serie A e Champions League, infatti, le parate di Alisson hanno tolto le castagne dal fuoco alla Roma in diverse occasioni. La difesa appariva certamente più sicura di adesso e la tecnica del primo portiere della Selecao permetteva alla retroguardia capitolina di gestire bene il possesso palla creando l’offensiva dal basso. Becker, inoltre, ha rivestito il ruolo di libero aggiunto nello scacchiere tattico disegnato da mister Di Francesco: le uscite a valanga sull’avversario lanciato a rete, infatti, hanno sventato gli attacchi degli avversari romanisti sul nascere. Olsen, arrivato con l’ingrato compito di sostituire la saracinesca invalicabile, non ha ancora dimostrato nessuna delle seguenti peculiarità ed il tifoso romanista, preoccupato ed arrabbiato, si domanda sempre più insistentemente i motivi che hanno spinto Monchi ad ingaggiare lo svedese. Nonostante l’errore nell’ultimo turno di Premier League (partita vinta dai “Reds” sul campo del Leicester City), il Liverpool è al comando del massimo campionato inglese in virtù dei 12 punti incamerati in quattro turni. Nove goal fatti e, udite udite, uno solo subito. Quello della papera del brasiliano, ovviamente. Situazione più unica che rara se si parla di Alisson Becker. È giusto privarsi di un giocatore per 75 milioni di euro? Finanziariamente la Roma registra una plusvalenza colossale: il portierone arrivò per 6 milioni di euro a Trigoria, differenze abissali. Altrettanto ovvia, però, è la perdita sportiva che la società di Pallotta è costretta a vivere giornalmente: Olsen non ha impressionato nelle prime uscite stagionale ed il fantasma del carioca aleggia fastidiosamente sulle prestazioni del nazionale svedese. Fantasma che tormenta i sogni di vittoria dei tifosi romanisti alimentando il malcontento della piazza…

Alisson con la maglia del Liverpool (foto dal web)

GERSON E DEFREL: IMPOSSIBILE RIMPIANGERLI?
Nemmeno il peggior incubo del tifoso più pessimista poteva generare una realtà così nefasta e grottesca: Gerson e Defrel, oggetti misteriosi nella loro avventura romana, stanno letteralmente trascinando Fiorentina e Sampdoria con prestazioni da incorniciare. Il giovane brasiliano, strappato da Sabatini al Barcellona, si sta affermando a Firenze grazie all’amorevole cura di Stefano Pioli: l’ex Fluminense ha segnato al debutto con la viola fornendo un assist vincente ai compagni di squadra nella goleada toscana sul povero Chievo Verona. Schierato da mezzala (a Roma giocava spesso da attaccante esterno), il carioca sembra essere rinato fornendo prestazioni convincenti. Due presenze ed un goal al Franchi, luogo della sua prima rete in Serie A: sarà l’aria di Firenze a trasformare Gerson oppure ci apprestiamo ad assistere alla maturazione di un assoluto talento? La Roma, stavolta, gongola soddisfatta: il calciatore tornerà il prossimo anno a Trigoria. Sarebbe davvero servito a Di Francesco in questa stagione sportiva? Poco importa, in questo momento. La sorprendente vittoria di ieri sera della Sampdoria sul Napoli (3-0 al “Ferraris“) ha incoronato un protagonista inatteso, almeno sulle sponde del Tevere: la doppietta siglata nel primo tempo da Defrel ha spianato la via della vittoria alla compagine allenata da Giampaolo. Il primo goal, poi, è da cineteca: scatto poderoso in campo aperto, stop e tiro di controbalzo da fuori area che toglie la ragnatela da sotto l’incrocio dei pali. Rete oscurata soltanto dalla magia di Quagliarella che ha fissato il punteggio finale sul 3-0. Il calciatore ex Sassuolo, voluto fortemente da mister Di Francesco, non è riuscito ad imporsi nella Capitale per diversi motivi: il francese non è mai stato schierato nel suo ruolo naturale e, nella sua travagliata esperienza romanista, ha accettato di ricoprire il compito di attaccante esterno nel 4-3-3 difranceschiano. Numerosi infortuni, poi, hanno bloccato la crescita del calciatore francese costringendolo ai box per un lasso di tempo considerevole. Le difficoltà che comporta il grande salto in una piazza esigente come quella romana e l’agguerrita concorrenza nel reparto offensivo, poi, hanno condito il resto decretando il “fallimento” del calciatore arrivato per 15 milioni di euro dalla società di Squinzi. In caso di campionato positivo, Ferrero potrà acquistare il cartellino del classe ’91, arrivato sotto la Lanterna in prestito oneroso per sostituire il partente Zapata, versando nelle casse della Roma 18,5 milioni di euro. Detta così, sembra quasi una speranza irrealizzabile ma se il calciatore ex Cesena dovesse continuare a segnare con continuità, chi avrebbe perso la ghiotta occasione di testarlo a grandi livelli? La Roma, ovviamente.

Defrel in azione con la Sampdoria (foto dal web)

INTANTO STROOTMAN INIZIA CON TRE PUNTI…
Non vi bastava il duo formato da Nainggolan ed Alisson e la rinascita clamorosa di Gerson e Defrel? In questo irritante gioco delle coppie s’inserisce l’ultimo calciatore ad aver abbandonato la Roma: Kevin Strootman. Approdato al Marsiglia (25 +3 di bonus) a mercato chiuso per le italiane, il calciatore olandese ha esordito in Ligue 1 ieri sera vincendo 3-2 al “Parco dei Principi“, tana del più quotato Monaco. Prestazione buona in campo per l’ex PSV e rimpianti che non si placano per i tifosi romanisti: Strootman era diventato un beniamino della tifoseria grazie all’impegno profuso in campo, alla grinta messa al servizio della squadra che vedeva nell’orange un pilastro fondamentale (vedi le parole degli ex compagni di squadra) dello spogliatoio capitolino. Cessione arrivata a mercato chiuso che non ha portato un sostituto dell’olandese: l’attuale numero dodici dei marsigliesi aveva esternato la volontà di lasciare Roma ma la società, a detta dei tifosi, avrebbe dovuto trattenere l’olandese almeno fino a gennaio, mese che sancisce la riapertura del calciomercato invernale. Come dargli torto, stavolta? La mossa appare azzardata e priva di una logica dominante: la Roma ha distrutto e ricucito il centrocampo cedendo due elementi su tre. Cristante e Pellegrini non hanno impattato bene con l’inizio di stagione, Pastore non ha ancora trovato una sua collocazione fissa nel turbinare dei moduli e N’Zonzi, acquisto importante e campione del mondo con la Francia a Russia 2018, ha sulla coscienza (almeno in parte) la rete di Cutrone al 95′ che ha sancito la prima sconfitta stagionale dei capitolini. Tolto un riferimento nello spogliatoio ed un combattente ad una linea mediana apparsa molle e distaccata dal contesto agonistico. Monchi, assoluto mago vincente con il suo Siviglia, ha rivoluzionato la Roma (semifinalista dell’ultima Champions League) prendendosi un grosso rischio: uscirà vincitore da questa roulette russa? Soltanto il tempo ed il campo potranno rispondere con estrema facilità all’interrogativo di inizio settembre più gettonato a Roma, sponda giallorossa. 

La presentazione di Strootman (foto dal web)

Ah, dimenticavamo la ciliegina sulla torta! Anche Gonalons, calciatore approdato lo scorso anno alla Roma dal Lione, sembra essere resuscitato lontano dalla Capitale: il francese si sta ritagliando uno spazio importante al Siviglia che lo ha prelevato in prestito secco dai giallorossi. Non c’è di che, andalusi. 

Rimpianti momentanei o ferite che rimarranno aperte per lungo tempo faticando a cicatrizzarsi definitivamente? Monchi, dobbiamo dirlo, ha portato a Roma calciatori di assoluto talento che, alla lunga, dimostreranno le doti tecniche che hanno convinto i capitolini ad acquistarli per rinforzare la squadra. Perchè, è vero: chi lascia la strada vecchia per quella nuova, conosce quello che lascia ma non sa cosa trova però è altrettanto corretto dire che nessuna piacevole scoperta o nessun flop clamoroso si sarebbe registrato rimanendo granitici sulle proprie convinzioni…

ANDREA MARI

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