La Roma di mister Claudio Ranieri esce con le ossa rotte dall’ultima giornata di Serie A: il Napoli guidato da Ancelotti domina il match portando a casa i tre punti in virtù di un netto 4-1.
Roma inesistente e Napoli troppo forte: la sintesi, probabilmente, si palesa in questa semplicistica frase. Troppo banale? Prendiamo in prestito, allora, le parole di Riccardo Trevisani, noto giornalista di Sky Sport che a fine partita ha detto: “Finisce 4-1 per il Napoli, che passeggia su quel che rimane della Roma”.
Meno ovvia? Sicuramente più d’impatto. Ieri pomeriggio, la Roma è stata brutalizzata da un Napoli superiore in tutto: fisicità, tecnica, tattica e voglia. Il problema principale, purtroppo per i giallorossi, risiede nell’inconsistenza che i singoli esprimono all’interno del rettangolo verde di gioco. I partenopei, impegnandosi il giusto, sono riusciti a tiranneggiare il match mettendo a nudo tutte le nefandezze dei capitolini.
Roma – Lezione dal Napoli
Un allenamento azzurro fuori porta: lo svolgimento della partita ha certificato, senza mezze misure, il momento orribile che vive la società di Pallotta. Il Napoli passa all’alba del match grazie ad una magia di Milik e sfiora ripetutamente il doppio vantaggio per tutti i primi quarantacinque minuti: Verdi centra Olsen all’interno dell’area piccola e la possibile doppietta della punta polacca viene cancellata dal guardalinee.
Dopo aver subito l’ondata azzurra per tutto il primo tempo, ai capitolini basta un lampo per pareggiare: la sponda aerea di N’Zonzi trova Schick che viene steso in area da Meret. Perotti, implacabilmente, regala l’incredibile (ed immeritato, ndr) pareggio ai suoi a tempo scaduto. L’episodio potrebbe cambiare la partita, forse la stagione. Invece no: ad inizio secondo tempo, Olsen commette un gravissimo orrore che spalanca la via della rete a Mertens.
Da quel momento in poi, i giallorossi ricalcano la trama vista nel primo tempo ed il Napoli dilaga con il duo Verdi-Ounas. La gara termine tra i fischi (giustificati) di tutto l’Olimpico e con una consapevolezza triste che si rafforza col tempo: questa rosa faticherà ad entrare in Europa League.
Roma – Oscenità senza fine
Oscenità senza fine. La stagione della Roma sta andando a rotoli senza una possibile soluzione: Di Francesco è stato allontanato dopo la sfortunata eliminazione dalla Champions League ad opera del Porto e l’effetto Ranieri sembra non esser mai iniziato. Ovvio, il tecnico ex Fulham non ha alcuna colpa. Monchi, ex direttore sportivo fuggito nuovamente al Siviglia, non è riuscito ad assemblare una rosa all’altezza e l’ex mister abruzzese non ha dato un’identità di gioco ai suoi vecchi calciatori.
La colpa dei tanti, troppi, infortuni è riconducibile al lavoro errato dei preparatori romanisti, portati da Di Francesco, e dalla preparazione atletica fallace gestita dall’ex allenatore della Roma. I calciatori appaiono slegati dal contesto: in molti, infatti, sembrano pensare più al loro futuro personale che al bene presente della squadra. In tutto questo sfacelo, la dirigenza non riesce a trovare contromisure per invertire un trend nefasto che sembra non finire mai.
Roma – Le statistiche peggiorano
Lo scempio stagione dei giallorossi viene fotografato in modo ancor più impietoso dalle fredde statistiche. I numeri non mentono mai e quelli messi insieme dai giallorossi portano ad un solo finale: è tutto da buttare o quasi. La Roma non è una squadra, i calciatori sono sottotono fisicamente e psicologicamente e lo staff tecnico non riesce a produrre da quest’ultimi una reazione duratura.
Andiamo, quindi, ad analizzare qualche statistica: per l’ennesima volta (la quarta, ndr), la Roma esce senza l’intera posta in palio dopo la sosta delle Nazionali. In questa stagione era già successo con il Chievo Verona (2-2 in casa), contro la Spal (0-2 all’Olimpico), ad Udine (1-0 per l’Udinese) e ieri contro il Napoli. Un solo punto, quindi, dopo le quattro soste dell’Italia guidata da Mancini. Una miseria inspiegabile.
Continuiamo questo viaggio nella palude romanista: il club capitolino non incassava quattro reti in casa dalla debacle europea (1-7) subita per mano del Bayern Monaco. Era il lontano ottobre del 2014. L’imbattibilità casalinga, inoltre, cade dopo 9 gare: era stato il Real Madrid nel girone di Champions League (0-2) l’ultimo ad espugnare l’Olimpico. Era da maggio 2014 che la Roma non subiva due sconfitte consecutive in Serie A (Genoa e Juventus nell’occasione) .
Roma – Peggio di Spal e Bologna
I dati negativi si collezionano in enormi quantità: la vittoria del Napoli infligge alla Roma l’ottavo K.O. in campionato. I romani non incassavano così tante “Caporetto” dalla stagione 2013/14: giallorossi sesti a fine di quel campionato con 12 sconfitte totali. Nelle ultime cinque gare di Serie A, la banda Ranieri ha messo insieme 6 punti sui 15 disponibili in virtù di 2 vittorie e 3 debacle contro Lazio, Spal e Napoli.
Chiudiamo questa impietosa lista con la statistica che recita “Goal incassati“: la Roma ha subito 43 reti in 29 partite stagioni di Serie A risultando la difesa più battuta delle prime dieci compagini del massimo campionato di calcio italiano. Spal (quindicesima), Bologna (diciassettesimo), Udinese (sedicesimo) e Cagliari (tredicesimo), per citare qualche club, sono riuscite nell’impresa di subire meno reti di Olsen.
Roma – Pallotta sbotta!
La seconda sconfitta consecutiva in campionato non è andata giù a nessuno. Nemmeno a Pallotta. Il numero uno del club capitolino ha affidato le sue parole al sito ufficiale della Roma. Ecco cosa ha detto: “Tutti sanno cosa è andato storto quest’anno e per questo abbiamo dovuto cambiare. Ma il tempo delle scuse è finito. La partita con la SPAL è inaccettabile, quella di oggi è stata anche peggiore. I giocatori devono lottare e mostrare che hanno le palle. Nessuno ha più alibi“.
Anche Ranieri ha tentato, a fine match, di dare una sua personale spiegazione: “Onestamente stiamo cercando di fare di tutto. Prendiamo gol al primo affondo, pareggiamo non so come, è dura. E’ difficile aiutarli e lavorare, ma non ci arrendiamo, questo è poco ma sicuro. Gli altri corrono di più. Pentito? No, mai. Come faccio a pentirmi di aver accettato la Roma?”
Gli fa eco Manolas, il difensore centrale ellenico dei capitolini: “Quello che mi preoccupa di più è che nel secondo tempo non abbiamo avuto nessuna reazione al momento del secondo gol. Mi preoccupa che abbiamo tanti infortuni e questo non aiuta la squadra. Dobbiamo centrare l’Europa per forza”.
Tra risultati negativi, statistiche nefaste e dichiarazioni dalle venature impotenti, la Roma deve terminare la stagione (mancano 9 gare) limitando il più possibile i danni: sembra assurdo ma il quarto posto detenuto dal Milan dista ancora quattro lunghezze. Forse troppe per una realtà attualmente in ginocchio.
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