Una Roma in prestito: dubbi e speranze per Fonseca

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Di Andrea Mari

È una Roma in attesa quella che mercoledì non si ripresenterà in quel di Trigoria per riprendere gli allenamenti. La squadra romanista vive in stand-by come tutto il calcio europeo: la Lega Calcio dovrebbe riprendere lo spettacolo entro il 2 maggio terminando le ostilità di questo lunghissimo campionato verso il 30 giugno, giorno in cui scadranno i prestiti. Il Coronavirus, la pandemia arrivata dalla Cina, si è frapposta tra il presente e la programmazione futura di tutti i club. Capitolini compresi. I giallorossi dovranno sciogliere diversi nodi legati ai prestiti dei calciatori e qualora la stagione finisse dopo il 30 giugno (scadenza dei contratti temporanei), Gianluca Petrachi sarà costretto ad affrontare il mare in burrasca della rimodulazione di numerosi accordi contrattuali. In tutto questo scenario, Paulo Fonseca attende tra dubbi e speranze.

Roma, prestiti da riscattare: istruzioni per l’uso

La Roma di Gianluca Petrachi è stata costruita anche con i prestiti. Lo scorso calciomercato estivo ha portato diversi calciatori a Trigoria con la formula dell’acquisto a titolo temporaneo. La maggior parte di questi professionisti è diventata essenziale, nel trascorrere della stagione attualmente bloccata, nello scacchiere tattico di Paulo Fonseca. Ma di quali calciatori stiamo parlando? Ovviamente di Smalling, Mkhitaryan, Zappacosta e Kalinic.

La situazione del centrale inglese è spinosa ma estremamente chiara: il Manchester United, detentore del cartellino, vuole incassare il più possibile dalla cessione dell’anglosassone mentre la Roma non vuole spingersi oltre i 18/20 milioni di euro. L’ex United si è dimostrato un validissimo elemento per la retroguardia giallorossa ed il nuovo corso societario tenterà di trattenerlo ad ogni costo. Sarà determinante la volontà del giocatore.

Se per Zappacosta, fermo per tutta la stagione, si prospetta un rinnovo del prestito dal Chelsea e per Kalinic, nonostante la rinascita di Cagliari, si pensa ad un addio a fine stagione, Mkhitaryan divide la dirigenza romanista: le ottime prestazioni dell’armeno fanno da contraltare ai numerosi infortuni patiti in questa sfortunata annata. Ma l’apporto dell’ex Arsenal (e la sua caratura tecnica) dovrebbero giustificare il tentativo d’acquisto: i “Gunners” chiedono 20 milioni. La Roma ci pensa.

La “legione straniera” di Fonseca e Petrachi

C’è anche chi ha compiuto, nel corso della stagione, il percorso inverso. Diversi calciatori, infatti, sono stati mandati in prestito in giro per l’Europa per rivitalizzare le proprie carriere. Olsen in Serie A ha difesa, bene, i pali del Cagliari mentre N’Zonzi, dopo il litigio in Turchia, si è trasferito in patria vestendo la maglia del Rennes. Coric ha trovato più continuità (impresa facilissima pensando all’esperienza romana) con l’Almeria così come Gonalons (Granada) e Karsdorp (Feyenoord). Anche Florenzi, ex capitano giallorosso, si è rimesso in gioco accettando il prestito di sei mesi al Valencia. Ma il vero gioiello dei prestiti è Schick che sta incantando la Bundesliga con la maglia del Lipsia.

La compagine tedesca ha un diritto di riscatto fissato a 29 milioni di euro: sembrava un prezzo esagerato in positivo ma le prestazione del ceco potrebbero far diventare quella somma una vera e propria occasione di calciomercato. Per il Lipsia. La Roma in prestito è nei pensieri di Petrachi e Fonseca: dubbi e speranze di un futuro tutto da scrivere. Con il Coronavirus sempre sullo sfondo.

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