Romano Fenati, otto stagioni e mezzo nel Motomondiale
Romano Fenati ha disputato, al momento, otto stagioni in Moto3 e mezza in Moto2. Anche nel 2021 sarà uno dei piloti veterani della classe minore con il Max Racing Team. Conosciuto da tutti come Fennyfive, viene anche ricordato per il gesto compiuto sul circuito di Misano nei confronti del connazionale Stefano Manzi. Quell’anno concorreva al titolo mondiale nella categoria mediana. Nonostante questa macchia, il pilota ascolano possiede una personalità, conosciuta da pochi, gentile e sensibile.
Romano Fenati, dalle classi propedeutiche al debutto nel mondiale
Marchigiano d’origine, nasce il 15 gennaio 1996 ad Ascoli Piceno. Inizia la sua carriera in sella alle moto all’età di sette anni. La sua personalità da guerriero lo rendono protagonista di diversi trionfi nazionali che lo portano, sette anni più tardi, ad esordire nel CIV nel team Ellegi Racing, aggiudicandosi la tredicesima posizione a fine stagione. L’anno seguente abbandona la sua Aprilia e viene ingaggiato dal team Gabrielli sempre per concorrere al CIV, conquistando il secondo posto con quattro vittorie. È lo stesso anno che si rende protagonista anche nel CEV. Qui trionfa nella prova unica sul circuito di Albacete, valida per il titolo europeo.
Vittoria a tempo di record per l’ascolano
Romano, fin dalla tenera età, punta i riflettori su di sè e nel 2012 debutta nel Motomondiale nella classe Moto3 con il Team Italia FMI, condividendo il box insieme all’italiano Alessandro Tonucci. Fin dal primo appuntamento si dimostra competitivo concludendo, sul circuito del Qatar, al secondo posto alle spalle di Viñales. Alla seconda gara della stagione riesce addirittura ad ottenere la sua prima vittoria. Anno fortunato per Fennyfive, impreziosito da un altro secondo posto al Mugello e un terzo posto a Misano. Conclude così la stagione al sesto posto e nel 2013 rimane con lo stesso team, ma con Francesco Bagnaia al suo fianco.
Romano Fenati verso la “ricetta trionfante” del Dottore
Questi suoi successi ottenuti in cosí breve tempo gli aprono la porta della VR46 Riders Academy e del Ranch a Tavullia di Valentino Rossi. Nel 2014 con lo Sky Racing Team conquista un secondo posto sul circuito americano di Austin. In sella alla sua KTM ottiene la seconda vittoria della sua carriera in Argentina e un altro trionfo in Spagna. Come si dice “non c’è due senza tre e il quattro vien da sè” e Fenati ottiene altre due vittorie, una sul suolo italiano del Mugello e l’ultima stagionale ad Aragon.
Nella stagione successiva rimane nel team marchigiano a fianco di Andrea Migno e vince a Le Mans. Sempre competitivo e grintoso, ottiene due terzi posti e una pole position in Giappone che lo portano a terminare il campionato iridato di Moto3 al quarto posto. Nel 2016 rimane all’interno dello stesso box con un compagno in più (Bulega). A causa però di alcune incomprensioni con lo Sky Racing Team VR46 viene sospeso in occasione del GP d’Austria al Red Bull Ring e annuncia, durante il weekend di Silverstone, la scissione definitiva con il Dottore.
L’esordio in Moto2 di Romano Fenati con il fattaccio di Misano
Nel 2017 termina un altro campionato nella classe inferiore con il team Ongetta-Rivacold, ottenendo il suo miglior risultato di carriera agguantandosi il secondo posto nella classifica iridata. Dopo aver conquistato tre vittorie e altri 5 podi, nel 2018 saluta la classe Moto3 in quanto viene chiamato dal team Marinelli Snipers per correre in Moto2. In sella alla sua Kalex non ottiene però i risultati sperati alla vigilia della stagione.
A macchiare una stagione già molto complicata di per sè, ecco la terribile scorrettezza di Misano. Quando si parla di Romano Fenati, purtroppo, si associa subito il brutto gesto compiuto sul circuito romagnolo nei confronti del connazionale Stefano Manzi. Il team Snipers e MV Agusta (squadra con cui aveva un pre contratto per l’anno successivo) scindono immediatamente tutti i legami e il tribunale FMI revoca la licenza di guida al marchigiano. Cosí, avvilito e dispiaciuto per il gesto, Romano abbandona i riflettori del motociclismo ritornando a lavorare nella ferramenta di famiglia.
Motociclismo: “Lontan da te non si puo’ star…”
Se si nasce con l’animo da pilota, non ci si può allontanare per tanto tempo dal mondo della pista. Ed è cosí che, a distanza di un anno, Fennyfive ritorna di nuovo con il team Snipers retrocedendo nella classe Moto3. In questo anno cerca il riscatto per affermarsi nuovamente nella categoria minore come pilota più veloce. Riuscirà anche a tornare alla vittoria, in occasione del GP d’Austria davanti al suo compagno Tony Arbolino.
Nel 2020 viene ingaggiato dal team del quattro volte campione mondiale nella classe 250cc e uno dei maggiori avversari di Valentino Rossi, Max Biaggi. L’italiano riesce a riaffermare la sua forza ottenendo la vittoria sul circuito di Misano. Fortunato ad essere affiancato da due figure mondiali di spicco tanto da non riesce a rispondere chi, nella “sfida” Rossi-Biaggi, sia il più forte.
“Biaggi o Rossi? Difficile scegliere. Entrambi hanno i loro pro ed i loro contro. Il palmares è impressionante in entrambi i casi, direi che la scelta è molto difficile. A livello personale ho la fortuna di riuscire ad adattarmi un po’ a tutti, quindi non sono la persona giusta per decretare chi sia meglio”.
Dammi il cinque e corriamo insieme
Ricordato spesso e soltanto per il fattaccio misanese, Romano Fenati nasconde un animo gentile e sensibile. Sul cupolino della sua moto ha sfoggiato il numero 5 e poi il 55, mentre ha utilizzato il 13 nella parentesi di Moto2. Quel 55 sta a significare un reset, un double five per simboleggiare un nuovo inizio e un nuovo Romano dopo le brutte vicende passate. Pochi però conoscono il vero significato del 5 e del piccolo disegno contenuto all’interno (una manina). Lo stesso Fenati aveva spiegato che il logo era una dedica speciale al suo amico Andrea.
Egli correva con lo stesso numero, ma a causa di una malattia dovette rinunciare al mondo delle corse. La scelta risale ai tempi dello Sky Racing Team VR46 tanto che, nei primi test privati, comparì sul sellino della sua KTM la scritta “Andrea non mollare”.
“Ho voluto tenerlo io il 5 ed ho voluto che il logo contenesse una manina, (il five appunto), per portare Andrea sempre con me”.
Ora Romano, nuovamente in sella all’Husqvarna del Max Racing Team, punta a tornare il cacciabombardiere che tanto ci ha fatto emozionare in Moto3. Con il suo coraggio soprattutto nel compiere spettacolari sorpassi all’esterno, speriamo che il suo 2021 sia un ritorno alle vecchie abitudini. Quelle del podio e della vittoria, con un occhio al sogno del titolo mondiale.
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Erica Zizzi