Rosamunde Pilcher, una vita sotto il segno del romanzo

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Di Stefano Delle Cave

Abbiamo dedicato questa puntata di LetteralMente Donna a Rosamunde Pilcher
Rosamunde Pilcher, fonte ultimora.caffeinamagazine.it

Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Nella scorsa settimana abbiamo viaggiato nella poesia italiana alla scoperta di Cristina Campo. Oggi invece passiamo al romanzo ed in particolare con il nostro aereo ci rechiamo nella favolosa Cornovaglia. È la terra di ambientazione dei romanzi dell’autrice di cui vogliamo parlarvi. È la terra di Rosamunde Pilcher

Rosamunde Pilcher, un fascino intramontabile

Ci ha lasciato un anno fa ma le sue opere non hanno perso il suo fascino. D’altronde quella di Rosamunde Pilcher è stata una vita segnata dai suoi romanzi e dalla passione della scrittura cominciata durante la seconda guerra mondiale. La motivazione era semplicemente, come lei stessa raccontò che “i soldi erano sempre pochi e quando da piccola sentii mia madre parlare di un conoscente intraprendente che faceva una bella vita scrivendo per il Ladies’ Home Journal , pensai che sposarsi, scrivere ed essere indipendente fosse la soluzione. E allora ho scritto e ho scritto e ho scritto“.

Cosi inizò la carriera della Pilcher che nel frattempo si firmava anche come Jane Fraser per poi iniziare ad usare il nome che tutti conosciamo il cui cognome è quello dell’amato marito. Da qui parte la grande carriera autoriale con quelle bellissime descrizioni della sua Cornovaglia che hanno conquistato il milioni di lettori.

Intervista a Rosamunde Pilcher

Il grande successo a 60 anni

Quando ormai era giunta a 60 anni ed aveva deciso di smettere a Rosamunde Pilcher venne chiesto dal suo editore un romanzo . Un’opera che fosse una grande saga familiare per donne. L’intenzione della Pilcher fu, come da lei stesso affermato, quella di scrivere “un libro da spiaggia per donne intelligenti che vogliono perdersi in un grande romanzo che racconta le storie di persone vere”. Fu cosi che nacque “I cercatori di conchiglie”, il romanzo che le diede fama internazionale. A anche il seguente romanzo dal titolo “Settembre” fu enorme successo da far diventare la Pilcher una delle scrittrici più ricche al mondo.

Questo non le impedì di mantenere una vita semplice come quella di una vecchia signora che ama il giardinaggio e che va a trovare i vicini con i nipoti. Una donna per cui scrivere è “un po’ come ripulire il garage. Lo rimandi per mesi e mesi e poi un giorno lo fai, e alla fine non ti dispiace. Dopotutto non è poi così male”. Continuò a farlo fino al 2000 poi dopo il romanzo “Solstizio d’inverno” la Pilcher ha deciso di ritirarsi perchè, come scrisse, “il processo creativo è stimolante, ma non è un passatempo, è un lavoro impegnativo e io sono stanca”. Il motivo era ovviamente l’età avanzata e il doversi prendere cura di un marito malato che sarebbe scomparso 9 anni dopo.