Mancano solo 2 giorni all’inizio del grande torneo che giunge quest’anno alla ventesima edizione. Statistiche e curiosità sul 6 nazioni.
Ci siamo, ormai manca veramente poco all’inizio del 6 nazioni 2019. Venerdì andrà di scena allo Stade de France la partita inaugurale tra Francia e Galles. Per la prima dell’Italia dovremmo aspettare il giorno seguente quando sfiderà al Murrafield Stadium la Scozia. Il torneo più antico del mondo però contiene intorno a se un fascino maestoso e ne conserva curiosità e statistiche che rimangono scritte nei libri di storia ed azioni di giocatori che rimangono impresse da ogni tifoso di questo sport.
In Italia forse l’unico momento in cui possiamo sentir parlare di Rugby anche perché durante l’anno non ci sono molte attenzioni dei media verso questo sport. Quest’anno il 6 nazioni arriva alla sua ventesima edizione, ovvero da quando è stata ammessa alla partecipazione anche l’Italia dal 2000 e alla 125^ da quando è stato concluso il primo torneo, allora il nome era Home Championship, all’epoca era disputato dalle 4 nazioni delle isole britanniche per poi passare 5 nazioni dopo l’ingresso della Francia. La Maggior parte di vittorie del torneo appartiene all’Inghilterra, arrivata prima per ben 38 volte, una di più del Galles che ne vanta 37. Il maggior numero di cucchiai di legno spetta invece ai campioni in carica dell’Irlanda, arrivata ultima per ben 36 volte. La nazionale italiana invece dal suo ingresso nel 2000 ha collezionato ben 13 cucchiai di legno (arrivare ultimi in classifica) in 19 edizioni e 8 whitewash (in inglese: andare in bianco – concludere il torneo senza neanche un punto).
Questa sarà un’edizione speciale in cui le nazionali si affronteranno anche in vista della coppa del mondo di settembre. Per la nazionale azzurra è importante anche cercare di ritrovare la vittoria che manca ormai da 17 partite, infatti l’ultimo successo azzurro risale al 28 febbraio 2015 in terra scozzese. O’Shea non ha ancora trovato la vittoria nel 6 nazioni da quando siede sulla panchina italiana. Non solo, l’Italia si troverà ad affrontare gli avversari nella stessa cronologia di ben venti anni fa, come all’esordio nel 6 nazioni, infatti la nazionale azzurra affronterà in questo ordine Scozia, Galles, Irlanda, Francia per chiudere con l’Inghilterra proprio come nel 2000. L’unica nazionale a non riuscire più a vincere il trofeo da quando è stato istituito il 6 nazioni è stata la Scozia, infatti la loro ultima vittoria risale al 1999. Per la squadra che arriverà prima riceverà un premio di 5,9 milioni di euro, l’ultima imvece dovrà accontentarsi di 1,7 milioni. Inoltre il 6 nazioni durante le giornate produrrà un incasso di 131 milioni di euro (fonte Telegraph). Inoltre per il primo anno il torneo sarà denominato “Guinness 6 nazioni,” infatti la nota azienda di birra sarà sponsor della manifestazione. Dal 2003 al 2017 era denominato e sponsorizzato da RBS (Royal Bank of Scotland) per passare poi solo per il 2018 alla National Westminster Bank.
La squadra vincitrice del torneo si aggiudica il Champions Trophy, coppa molto giovane per un torneo cosi anziano, infatti questo trofeo è stato istituito solo nel 1993. Prima di allora ai vincitori non veniva dato alcun premio, solo la grandezza e l’orgoglio di aver scritto il proprio nome sull’albo d’oro. Può sembrare strano ma questo è il rugby. Inizialmente la coppa aveva una base pentagonale per rappresentare le 5 nazioni facenti parte. Successivamente con l’ingresso dell’Italia la base è diventata esagonale e, l’interno della coppa si può riempire con 5 bottiglie di spumante per festeggiare dell’impresa di conquistare il torneo. Oltre alla vittoria del trofeo principale all’interno del 6 nazioni ci sono altre coppe che vengono messe in palio nelle sfide tra singole nazionali, su tutte la più antica è la Calcutta Cup, conquistata dalla vincente nella sfida tra Inghilterra e Scozia, trofeo nato per ricordare il Calcutta Football Club, società rugbystica indiana fondata dopo una storica partita giocata in India il 25 dicembre tra soldati inglesi e dall’altra parte scozzesi, gallesi ed irlandesi. Il club però ebbe breve vita e, al suo scioglimento si decise di istituire un trofeo proprio in ricordo di quella storica partita creando una coppa con le rimanenze economiche del club. Altri trofei che vengono messi in palio durante il 6 nazioni sono il Millenium Trophy istituito nel 1988 assegnato alla vincente tra Irlanda e Inghilterra, il Centenary Quich tra Irlanda e Scozia istituito nel 1989, L’Auld Alliance Trophy tra Francia e Scozia istituito nel 2018. Anche l’Italia si gioca il suo trofeo proprio contro i cugini francesi, questo è il Trofeo Garibaldi, istituito nel 2007 per celebrare il duecentesimo anniversario dalla nascita dell’”eroe dei due mondi”. In undici edizione la nazionale azzurra ha conquistato la coppa in sole due edizioni, battendo la Francia nel 2011 e nel 2013.
Per quanto riguarda i singoli record, quello di maggior punti in una singola edizione spetta a Jonny Wilikinson che nel 2001 ne ha messi a segno 89, di cui ben 35 all’Italia nella partita con il maggior scarto di sempre nel 6 nazioni, match concluso con il risultato finale di 80-23 a favore dei giocatori della rosa rossa. Il maggior numero di punti in carriera è invece di O’gara che ne ha messi in cassaforte ben 557. Il record di mete segnate in una singola edizione invece risale molto lontano, se lo contendono Cyril Lowe e Ian Scott Smith con 8 mete ciascuno. Un record che ci riguarda molto da vicino invece è quello delle presenze. Infatti in questa edizione il capitano azzurro Sergio Parisse può superare tutti nella speciale classifica di presenze nel 6 nazioni, al momento ha eguagliato O’Driscoll con 65 presenze.
Sarà comunque un 6 nazioni pieno di emozioni e molto combattuto, ancora deve iniziare e già l’attesa è molta. Sicuramente ci sarà da divertirsi in questo 2019.