Ha interpretato personaggi che hanno reso grande l’Inghilterra, vestendo i panni di re, poeti e geni. I costumi storici sembrano essere la sua seconda pelle, complici forse le nobili origini, che lo vedono discendente del reale Carlo II Stuart. Fisico longilineo e viso squadrato, Rupert Everett è oggi uno degli attori inglesi più acclamati e prolifici al mondo. Ribelle fin dalla giovane età, si è costruito una carriera di tutto rispetto andando contro il volere della famiglia e compiendo qualche passo falso, che ha saputo, però, brillantemente superare.
Rupert James Hector Everett nasce a Norwich il 29 maggio del 1959 in una famiglia dal sangue blu che vanta grandi successi in campo militare. Riceve un’educazione cattolica fin da piccolo, frequentando prima la Farleigh School nello Hampshire e poi il college benedettino Ampleforth. A quindici anni decide di allontanarsi da casa per trasferirsi a Londra e studiare recitazione alla Central School of Speech and Drama. Qui viene espulso a seguito di diversi litigi con i docenti ma, determinato a professare la sua vera e unica religione, entra a far parte della Royal Shakespeare Company.
Gli albori del successo
Gli anni nella capitale non sono dei migliori per il giovane che, bisognoso di denaro dopo avere tagliato i rapporti con la famiglia, si prostituisce e fa uso di droghe. Nonostante ciò, riesce a terminare gli studi e nel 1982 recita in teatro al fianco di Colin Firth in “Another Country“. Due anni dopo partecipa alla trasposizione cinematografica dell’opera e riceve la sua prima nomination ai BAFTA. La sua interpretazione convince gli addetti ai lavori e l’anno seguente arriva l’occasione in “Ballando con uno sconosciuto” di Mike Newell. Rupert Everett milita anche nell’ambiente televisivo italiano, partecipando prima alla storica trasmissione “Drive in” nelle vesti di modello e recitando, poi, insieme a Ornella Muti in “Cronaca di una morte annunciata“. Seguono le parti in “Hearts on Fire” e ne “Gli occhiali d’oro“.
Tra i titoli grazie ai quali l’attore britannico ebbe discreto successo ci sono anche “Dellamorte Dellamore“, in cui interpreta il celebre personaggio di Dylan Dog, “La follia di Re Giorgio” e “Prêt-à-Porter“. La fama si fa, invece, internazionale con il film del 1997 “Il matrimonio del mio miglior amico“, in cui Rupert recita la parte dell’amico gay di Julia Roberts. L’anno dopo si apre il capitolo Shaksperiano con la sua partecipazione nel cast della brillante commedia “Shakespeare in Love“. Nel 1999 è, invece, il re delle fate Oberon nell’adattamento cinematografico “Sogno di una notte di mezza estate“.
Rupert Everett: attore affermato
Nel 2002 rende omaggio a un altro genio della letteratura inglese, Oscar Wilde, prendendo parte al film “L’importanza di chiamarsi Ernesto” insieme a Colin Firth. Recita poi in “Stage Beauty” e, finito di girare, si prende una pausa lavorativa. Torna sui set solo nel 2007 con il film fantasy “Stardust” e con “St Trinians“, commedia di Oliver Parker in cui Rupert si traveste da preside Camilla Fritton. Due anni dopo ritorna nel ruolo con il sequel “St Trinian’s 2 – The Legend of Fritton’s God“. Tre anni dopo è insieme a Emily Blunt nel film “Wild Target“, mentre nel 2011 interpreta l’eccentrico inventore del vibratore nella commedia “Histerya“, in cui recita al fianco di Maggie Gyllenhall.
Nel 2014 l’attore ritorna a raccontare Oscar Wilde, questa volta sia da protagonista che da regista nel film “The Happy Prince“. Questa è l’ultima esperienza cinematografica per Rupert, che decide poi di dedicarsi a produzioni televisive come “The Musketeers“, “Il nome della rosa” e “Adult Material“. L’attore è, inoltre, ritornato a recitare sul palcoscenico nella produzione di Broadway di “Chi ha paura di Virginia Woolf” diretta da Joe Mantello.
Marta Millauro
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