Nata a Roma, nel 1976, Sabrina Knaflitz è venuta alla luce il 25 novembre, sotto il segno del Sagittario. Un cognome che non passa inosservato, eredità di austriaco retaggio nelle origini paterne (ancorate al Piemonte).
Sabrina Knaflitz, chi è la moglie di Alessandro Gassmann

Di lei sappiamo che ha preso parte a numerosi film e che ha esordito niente meno che con Mario Monicelli, con la pellicola del 1988 I Picari! È sposata dal 1998, e il suo matrimonio ha contribuito inevitabilmente ad alimentare l’aura di magia intorno a sé. Perché? Beh, il marito di Sabrina Knaflitz è Alessandro Gassmann, con cui ha avuto un figlio che si chiama Leo Gassman e che l’ha resa mamma di un vero e proprio artista (l’erede della coppia, infatti, è un grande musicista e cantante).
Non posta foto su Instagram, non ha un profilo Facebook, su Twitter non ha mai messo piede, non concede interviste, è difficile scorgerla sulle pagine dei settimanali. L’unico modo per sapere qualcosa di Sabrina Knaflitz è chiederlo direttamente al marito, Alessandro Gassmann.
E dato che lui è uno degli uomini più affascinanti e desiderati d’Italia – sì, anche oggi che ha compiuto 56 anni – lei è diventata, ovviamente, una delle donne più invidiate d’Italia.
Sappiamo che è nata a Roma il 25 novembre 1968, da madre romana e padre piemontese di origini austriache (ecco spiegata l’origine del cognome), che parla tedesco, inglese e francese e che ha studiato Lettere all’Università.
Alla fine degli anni ’80 ha recitato in film diretti da registi importanti (I picari, di Mario Monicelli), nel decennio successivo ha fatto parte del cast di un film campione d’incassi (I laureati, di Leonardo Pieraccioni) e la sua ultima prova d’attrice – per il cinema – risale all’inizio del secolo (Tuttapposto, nel 2001).
Si tiene a debita distanza dai social network, Sabrina. E anno dopo anno le sue apparizioni sul palcoscenico si sono diradate sempre di più. Ha fatto delle scelte, dal punto di vista professionale e – sicuramente – ne ha fatta una molto importante, per quanto casuale, dal punto di vista della sua vita privata.
Decidere di tenersi alla larga dai social network è una scelta che di questi tempi può apparire inusuale e persino controproducente. Soprattutto quando a farla sono personaggi appartenenti al mondo del cinema e del teatro.
È sempre Alessandro a spiegare su che tipo di fondamenta si basi il loro rapporto e quali e quanti sacrifici abbia fatto lei per il bene della famiglia.
«È una donna splendida, forte, in casa le decisioni le prende lei. A lungo, si è tirata fuori dal lavoro per sostenere la famiglia e me. Incontrarci è stata una fortuna. Credo che fra me e Sabrina duri perché ci amiamo con intelligenza e complementarità. La cosa strana è che litighiamo spesso. Parecchio e non stancamente».
In un’altra occasione è tornato sull’argomento svelando quello che – forse – rappresenta il segreto della loro vita di coppia. «Sia chiaro», dice Gassman, «ci mandiamo a quel paese, però ci rendiamo conto alla svelta e ci stoppiamo. Il 70% delle occasioni in cui discutiamo ha ragione lei e io le chiedo scusa. Finisce che le chiedo scusa pure quando ho ragione io: do in tali escandescenze da trascendere. Da principio è casualità, fortuna: c’è attrazione, incastro chimico. Dopo però i cervelli, lavorando vicini, funzionano nello stesso modo». Alessandro e Sabrina si conoscono da 28 anni, sono sposati da 23 e – come detto – all’esterno di tutto questo filtra poco, anzi pochissimo. Ciò che sappiamo del ménage passa attraverso le interviste concesse dal figlio del grande Vittorio. E una delle cose più belle del loro rapporto è proprio questa: il fatto di ritrovare nel corso degli anni – e anche a distanza di molti anni! – le stesse parole piene d’amore.
Per esempio, nel 2011 nel corso di una intervista concessa a Oggi lui aveva definito “sempre litigarello” il loro amore e così si era espresso nei confronti della moglie: «Sabrina è l’amore della mia vita, tutto ciò che sono lo devo a lei. Lei che si occupa del ragazzo, della casa, lei che gestisce il mio lavoro. Oltre al bene c’è la stima, è una donna che vale e non sgomita per stare in primo piano». Sono passati dieci anni e i sentimenti non sono cambiati.