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Saldi: ciò che bisogna sapere per risparmiare con intelligenza

Via alla stagione dei saldi: vi sveliamo nel dettaglio le date per ogni regione e 10 principi di base per il corretto acquisto degli articoli in saldo.

Inizia ufficialmente la stagione dei saldi invernali. Come ogni anni le vetrine dei negozi saranno più frequentate che in ogni altro periodo dell’anno. Quello dei saldi è un giro d’affari che, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, è di 4,2 miliardi di euro. Giro di affari che interessa oltre 15 milioni di famiglie. Ma andiamo nel dettaglio.

Saldi: una stima per regioni

A dare il via agli sconti sono oggi Sicilia e Basilicata, il 3 gennaio tocca alla Valle d’Aosta, tutte le altre partiranno mercoledì 5 gennaio.

Il 2 gennaio è iniziata ufficialmente la stagione invernale: vedremo articoli in sconto per un periodo circoscritto e vogliamo rendervi pronti.

Il calendario non è uguale in tutta Italia, visto che ogni Regione può decidere la data d’inizio e di fine. Il 3 gennaio tocca alla Valle d’Aosta mentre come avevamo detto, tutte le altre partiranno mercoledì 5 gennaio.

Il calendario:

  • Abruzzo: mercoledì 5 gennaio 2022 – sabato 5 marzo 2022
  • Basilicata: domenica 2 gennaio 2022 – mercoledì 2 marzo 2022
  • Calabria: mercoledì 5 gennaio 2022 – domenica 6 marzo 2022
  • Campania: mercoledì 5 gennaio 2022 – martedì 1 marzo 2022
  • Emilia Romagna: mercoledì 5 gennaio 2022 – sabato 5 marzo 2022
  • Friuli Venezia Giulia: mercoledì 5 gennaio 2022 – giovedì 31 marzo 2022
  • Lazio: mercoledì 5 gennaio 2022 – martedì 15 febbraio 2022
  • Liguria: mercoledì 5 gennaio 2022 – venerdì 18 febbraio 2022
  • Lombardia: mercoledì 5 gennaio 2022 – sabato 5 marzo 2022
  • Marche: mercoledì 5 gennaio 2022 – martedì 1 marzo 2022
  • Molise: mercoledì 5 gennaio 2022 – sabato 5 marzo 2022
  • Piemonte: mercoledì 5 gennaio 2022 – martedì 1 marzo 2022
  • Puglia: In attesa di conferma
  • Sardegna: mercoledì 5 gennaio 2022 – sabato 5 marzo 2022
  • Sicilia: domenica 2 gennaio 2022 – martedì 15 marzo 2022
  • Toscana: mercoledì 5 gennaio 2022 – sabato 5 marzo 2022
  • Umbria: mercoledì 5 gennaio 2022 – sabato 5 marzo 2022
  • Valle d’Aosta: lunedì 3 gennaio 2022 – giovedì 3 marzo 2022
  • Veneto: mercoledì 5 gennaio 2022 – lunedì 28 febbraio 2022
  • Provincia autonoma di Trento: Non è prevista una data di avvio dei saldi che possono essere svolti liberamente dagli Operatori commerciali
  • Provincia autonoma di Bolzano: I saldi invernali inizieranno nella maggior parte dei comuni dell’Alto Adige sabato 8 gennaio e termineranno sabato 5 febbraio 2022.

Spese per famiglia e criteri per selezionare gli sconti:

Secondo i dati dell’Ufficio Studi di Confcommercio, lo shopping dei saldi quest’anno interessa oltre 15 milioni di famiglie. Inoltre, ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro.

Abbiamo al riguardo un’indagine previsionale sui saldi condotta da Confesercenti su un campione di consumatori. Secondo questa stima 4 italiani su dieci (il 39%) hanno già programmato di approfittare degli acquisti a prezzi scontati per acquistare uno o più prodotti. Il tutto per un budget medio previsto di 150 euro a persona. Si tratta di numeri ancora lontani da quelli pre-crisi. Infatti in occasione dei saldi invernali del gennaio 2020, si diceva interessato all’evento il 48% degli italiani.

Relazioni tra pandemia e spese dei cittadini, come è cambiato socialmente il fenomeno dei saldi invernali

Federmoda Italia e Confcommercio hanno stilato 10 principi di base per il corretto acquisto degli articoli in saldo.

Il primo è sui cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso c’è l’obbligo per il negoziante della riparazione o sostituzione e, nel caso ciò sia impossibile, la riduzione o restituzione del prezzo pagato. Il compratore deve denunciare il vizio del capo entro 2 mesi dalla data della scoperta del difetto

Il secondo riguarda la prova dei capi: non c’è obbligo nè divieto. Il tutto è rimesso alla volontà del negoziante.

Il terzo riguarda i pagamenti: Va favorito il cashless. Teoricamente si dovrebbe poter pagare ovunque con carta di credito; ovviamente per promuovere un maggiore controllo dei flussi di denaro.

Il quarto ha come oggetto i capi in vendita. Questi devono essere di carattere stagionale o seguire le tendenze contemporanee. Superfluo da dire: il capo deve subire un sensibile deprezzamento nel caso in cui non sia venduto per un notevole lasso di tempo.

Il quinto punto riguarda ovviamente il prezzo del capo. Anche questo può sembrare superfluo, ma il negoziante è obbligato ad inserire il prezzo per intero e il prezzo scontato, lasciando vedere la differenza tra i due e quindi il termine di sconto.

Il sesto punto è sulla prova dei capi. Non è obbligatoria nè vietata, ma a discrezione solo e soltanto del negoziante.

Il settimo riguarda le distanze, l’ottavo la disinfezione delle mani e il nono l’utilizzo delle mascherine. Questi sono correttivi di comportamento che non riguardano prettamente il risparmio. Sono consigli, se non obblighi morali, che servono a preservare la sicurezza nazionale in un momento di emergenza sanitaria. Anche il decimo punto è strettamente legato alla pandemia: ogni esercizio commerciale è obbligato ad indicare la propria capienza interna. Sulla vetrina di ogni negozio deve essere affisso un cartello che quantifica il numero di clienti che possono entrare.

Articolo di Maria Paola Pizzonia

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