Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato, per il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992, dice “Non vogliamo avvoltoi in via D’Amelio, ipocriti che portino corone e onori fasulli”. Qualche ora prima la premier Giorgia Meloni aveva già dichiarato “Non sono mai mancata e ci sarò anche quest’anno”.

Borsellino contro la riforma Nordio

31esimo anniversario dalla strage di via D'Amelio- Photo Credits IlPiacenza
31esimo anniversario dalla strage di via D’Amelio- Photo Credits IlPiacenza

Il ministro della giustizia Nordio parla di “rimodulare” il concorso esterno in associazione mafiosa. “Se è una norma a favore della mafia? Assolutamente sì. È una riforma fatta a uso e consumo della mafia”. Le parole di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, commentando la riforma della giustizia. “Io lo considero come un gravissimo attacco al patrimonio di leggi che mio fratello e Giovanni Falcone ci hanno lasciato, e smantellare questo loro lascito mentre a parole li si proclama eroi va in un senso che non è quello che mi aspetterei io da uno Stato che vuole veramente combattere la mafia”.

Meloni sul tema del concorso esterno

Carlo Nordio ha affermato “Noi non vogliamo eliminare il concorso esterno in associazione mafiosa. Sappiamo che si può essere favoreggiatori dall’esterno dell’organizzazione. Ma allora va rimodulato il reato, che in questo momento non esiste. La fattispecie penale in questo momento non è strutturata”. La premier Giorgia Meloni si è espressa su questo e ha sostenuto “Io comprendo sia le valutazioni che fa il ministro Nordio, sempre molto preciso, sia le critiche che possono arrivare, mi concentrerei su altre priorità”.

“Impediremo ipocrite manifestazioni di cordoglio”

Salvatore Borsellino annuncia apertamente la sua disapprovazione nei confronti di persone che esprimono manifestazioni di cordoglio e poi “fanno tutt’altro”. “Noi non facciamo contestazioni violente: se dovessero presentarsi persone non gradite, diremo la nostra. In via D’Amelio può venire chiunque, l’importante è che si venga come semplici cittadini, non come rappresentanti delle istituzioni. Altrimenti, manifesteremo il nostro dissenso, alzando le nostre agende rosse e girandoci di spalle”. Poi aggiunge “Credevo che la morte di mio fratello avrebbe cambiato le cose. Vedevo una grande reazione e sembrava che ci potesse essere la reazione dello Stato. Sembrava… Sono durati poco gli anni della speranza”.

Giulia Simonetti

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