Era la musa ispiratrice di uno dei suoi brani più famosi, ovvero “En e Xanax”, ma secondo quanto raccontato dal cantautore Samuele Bersani, oggi nella sua vita non c’è più Desirée. Lo ha detto chiaramente in un’intervista al Corriere della Sera, in occasione dell’uscita del suo ultimo disco, “Cinema Samuele”. Un album che è stato concepito dopo sette anni di silenzio e una dura rottura per il cantante: non nasconde che dietro il suo lungo silenzio discografico ci sia la fine di un amore.
Ho attraversato un momento privato che mi ha impoverito” – ha affermato Samuele Bersani al Corriere della Sera’ – “Ho scritto così tanti sms per il cuore di qualcuno che non riuscivo nemmeno a scrivere più la lista della spesa, figuriamoci una canzone. Ero professionalmente spento”. Ha anche reso noto a cosa si riferiva: “Ci avevo scritto anche un pezzo come ‘En e Xanax’, ci credevo di brutto dai… Gli unici due En e Xanax che conosco sono i miei, assieme dal 1966…”.
“Pesantemente” innamorato di Desirée, si dichiarò nel 2013 Samuele Bersani, all’uscita di En e Xanax e ancora oggi, nel nuovo disco, l’influenza di quella donna è presente. Ma intanto però il cantautore fa una dedica sibillina tra i ringraziamenti del disco. Una dedica che non sfugge ai suoi fan: “Grazie a Francesca che è entrata nella mia vita mentre stavo scrivendo e a cui ho dato un tempo troppo relativo”. Qualcuno ha provato a decriptare quella dedica e ha scritto che ‘Francesca’ è la nota conduttrice televisiva Francesca Fialdini. I diretti interessati, chiamati in causa, scelgono la tutela della privacy e il silenzio. Del resto oggi l’unica cosa che conta è che il cantautore bolognese sia tornato con un nuovo album.
“Per essermi tatuato per la prima volta in vita mia, significa che En e Xanax è per me una canzone veramente Speciale, come Speciale è la storia che ci sta dietro, Quando la comincerete a sentire in radio mandatemi a dire la vostra.”
Così in un’intervista Samuele Bersani del 2013 racconta della sua canzone, al contrario di quanto uno possa immaginare non è un inno agli psicofarmaci. “Tutto il contrario”, dice Bersani. È la canzone di due persone, due nuovi Anna e Marco.
Un testo così intenso e personale che il cantautore vincitore di tre Targhe Tenco decise di tatuarsi, quasi per voler incidere sulla propria pelle l’inizio di un nuovo periodo della sua vita.
In un intervista rilasciata nel 2013 a Silvia Bombino, il cantautore di Cattolica spiega di come il testo prenda ispirazione da un incontro magico avvenuto nei giorni della morte del suo Maestro, Lucio Dalla.
“La faccio breve: ho incontrato una persona a inizio marzo. Ero vicino a piazza Maggiore, sotto la casa di Lucio Dalla. Da quando è morto, al tramonto, trasmettono in filodiffusione le sue canzoni. Passava Cara, che a un certo punto fa: “e con quanto sentimento ti volti e guardi la mia spalla.” In quel momento ho incrociato lo sguardo di una ragazza, lungo abbastanza da notarla, ma non sufficiente da desiderarla ancora. E ho intuito la scintilla”.
Il titolo della canzone fiorisce a seguito del secondo incontro tra Samuele e Desiree (così si chiama la protagonista femminile di questa storia), che a loro insaputa erano già En e Xanax, due persone abituate a convivere con le proprie paure, ansie e insicurezze e che ad un tavolino si sono subito denudate dei loro lati deboli, con naturalezza e con meravigliosa sensibilità.
Ci siamo incontrati un pomeriggio, e ci siamo raccontati molte altre cose. Ad esempio, lei mi ha detto: “Ti devo confessare che c’è stato un periodo della mia vita in cui facevo fatica a vincere l’ansia, soprattutto prima di dormire, quindi ho preso l’En”. Ho risposto: “Figurati, a me è successo lo stesso, solo che io prendevo lo Xanax”. Poi la sua battuta fulminante: “Allora io e te siamo En e Xanax”.
Quanti di noi potrebbero immedesimarsi in En e Xanax, con le nostre ansie e paure, con quei gradini che fanno sì che la felicità sia un qualcosa da afferrare, e non una cosa da inseguire, da costruire e che possa rimanere.