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Sandra Notari, chi è la moglie di Stefano Bonaccini: “Amo la moda, ma lui non la capisce”

Sandra Notari è la moglie di Stefano Bonaccini, il Presidente della Regione Emilia Romagna ospite oggi a “Domenica In”. La donna ha sempre seguito con grande interesse e passione il percorso politico del compagno sin dalla vittoria alla primarie avvenuta anni fa.

Su di lei si conosce davvero pochissimo, se non che è una grandissima appassionata di moda e che lavora in una boutique. La passione per i look e l’abbigliamento ha spinto Sandra a disegnare anche i vestiti; una passione che non nasconde di aver passato e condiviso anche con le figlie Maria e Virginia Notari. Lady Emilia Romagna, come viene spesso definita, intervista da Il Resto del Carlino non ha nascosto la sua grandissima passione per la moda e per i vestiti. “Sì, nel senso che fa parte del mio mestiere. Da sempre lavoro in una boutique e mi piace disegnare vestiti” – ha precisato la moglie di Stefano Bonaccini che ha però precisato che il marito non le chiede alcun consiglio in fatto di look “non mi dà retta, non fa caso al look. Io gli preparo delle cose da mettersi, ma le ignora. Si vestirebbe sempre con la camicia blu”

Sandra Notari, chi è la moglie di Stefano Bonaccini

Sandra Notari, chi è la moglie di Stefano Bonaccini

Origini modenesi, è nata nel 1954 (non si conosce la data esatta). Ha studiato presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, per poi lavorare in una boutique. La passione per l’abbigliamento e i look l’hanno spinta a disegnare i vestiti, una passione portata avanti attraverso SN54studio di-lab. Sposata dal 7 settembre 2003 con Bonaccini, dalla relazione sono arrivate le due figlie: Maria e Virginia. Attiva sia su Facebook che su Instagram, non parla quasi mai delle questioni private. Tuttavia, talvolta indirizza delle splendide dediche alle persone care. Vive con la famiglia a Campogalliano, a pochi passi dalla casa dei genitori del partner. Non sappiamo a quanto ammonti il patrimonio di Lady Romagna.

Stefano Bonaccini si accosta alla politica a fine anni ottanta tramite i movimenti per la pace. Nel 1990 è nominato assessore alle Politiche giovanili, alla cultura, allo sport e al tempo libero nel comune di Campogalliano. Dal 1993 al 1995 ricopre la carica di segretario provinciale della Sinistra giovanile; nel ‘95 è eletto segretario del PDS della città di Modena. Dal 1999 al 2006 è assessore al Comune di Modena. Dal 2005 è coordinatore della scuola di formazione politica “PensarEuropeo”.Nel 2007 è eletto segretario provinciale del neonato PD modenese e alle elezioni amministrative del 2009, è eletto consigliere comunale di Modena.

Stefano Bonaccini, chi è la moglie?

Nello stesso anno, dopo il successo alle primarie, diventa segretario del Partito Democratico in Emilia-Romagna espressione della “mozione Bersani”, affermandosi su Mariangela Bastico, aderente alla “mozione Franceschini”, e Thomas Casadei, aderente alla “mozione Marino”. Nel marzo 2010 è eletto consigliere regionale dell’Emilia-Romagna. Dopo aver sostenuto come leader della coalizione il segretario Pd Pier Luigi Bersani alle primarie del 2012 contro Matteo Renzi, diviene sostenitore di quest’ultimo nelle primarie del 2013 che incoronano Renzi nuovo segretario nazionale del PD. Dopo la vittoria, il 10 dicembre 2013, è nominato responsabile nazionale Enti Locali nella segreteria nazionale del Partito Democratico.

A seguito delle dimissioni del Governatore Vasco Errani, decide di correre alle primarie per la scelta del candidato alla guida del palazzo di viale Aldo Moro contro il deputato PD Matteo Richetti e l’ex sindaco di Forlì Roberto Balzani, determinando così una spaccatura tra i renziana. Il 9 settembre, Richetti si ritira a sorpresa dalla competizione, a seguito della diffusione della notizia dell’indagine a suo carico per peculato sull’uso dell’auto di servizio (all’epoca in cui era presidente del consiglio regionale) e su pressione dello stesso Renzi preoccupato da una lotta fratricida nel partito.

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