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Sanremo 2021: i peli delle ascelle tinti di rosa de La Rappresentante Di Lista sono un invito all’unicità

Tra i Big a Sanremo, quest’anno, sul palco dell’Ariston si sono esibiti Dario Mangiaracina e Veronica Lucchesi, meglio conosciuti come “La Rappresentate Di Lista”: la queer band dell’etichetta di Battisti e Mogol – già nota al pubblico per aver partecipato come ospite nella serata dedicata alle cover della scorsa edizione, al fianco di Rancore e Durdast sulle note della canzone di Elisa, “Luce” – gareggia per la prima volta col brano “Amare”. Oltre alla canzone, però, a convincere è stata sicuramente anche la loro eleganza. Le colonne portanti del gruppo si sono infatti contraddistinte per i look sfoggiati in occasione del loro debutto: coordinati in rosa, con dettagli oro, soprattutto la Lucchesi ha fatto breccia per il suo lungo abito monospalla di Valentino, e i guanti alti fino al gomito. Un abito “come tanti” – pare – se non fosse per quel ‘personalizzato’ dettaglio che la cantante ha aggiunto, e che difficilmente passava inosservato: i peli dell’ascella colorati di rosa! Un gesto, questo, senza dubbio ‘strambo’ ma che porta, nel contesto sanremese – e oltre – originalità e libertà di espressione, contro tutte quelle imposizioni derivanti da una società stereotipata in cui sembra facile vivere soltanto adeguandosi.

La Rappresentante di Lista: “Non è più il tempo delle definizioni”

Questo, però, “Non è più il tempo delle definizioni” – aveva dichiarato il gruppo su La Repubblica. E in effetti, riuscire a definirli sembra la cosa più difficile, ma anche la più bella, perché tutto questo li rende autentici e particolari, non solo per il modo di truccarsi e vestirsi – che si spera non desti più troppo scalpore – ma anche per la loro musica. Su melodie che si intrecciano in un frullatore di note, i loro brani sono, infatti, essi stessi intrisi d’amore, libertà, passione, dolore nonché politica: l’ambito da cui deriva, tra l’altro, il nome del gruppo – da quella vota che, per poter votare fuori sede al referendum abrogativo del 2011, Veronica si iscrisse come rappresentante di lista di uno dei vari partiti, e da lì l’ispirazione. Se accendessimo la radio, forse, sarebbe una fortuna poterli ascoltare, ma quest’anno li ritroviamo a Sanremo, il luogo più iconicamente ‘pop’ della nostra cultura musicale, dove tuttavia i LRDL non si sono lasciati omologare, senza tradire – e rivendicando – quelle scelte che denotano la loro stessa filosofia di vita.

Con quel gesto, infatti, la cantante ha deciso di non adeguarsi, di ribellarsi ad obblighi di vecchia data ormai, dimostrando che la cosa più importante – quella più autentica – è mostrare se stessi, con convinzione e coerentemente ai propri ‘sentimenti’, sconfinando ogni diktat estetico silenziosamente imposto alle masse. E quale miglior occasione del prestigioso Festival di Sanremo? Un palco divenuto col tempo occasione di ‘apertura’, perché oggi non basta più regalare la propria musica, ma far vedere chi sei: ciò che ha fatto appunto la Lucchesi, lanciando un messaggio in difesa dell’unicità, e dando voce persino al suo corpo.

Francesca Perrotta

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