Tra figuranti e figuracce il Festival di Sanremo cavalca l’incessante onda delle polemiche. Mentre Amadeus e Fiorello si dicono pronti a lasciare
Il Festival dei deliri
C’è da dire che Sanremo non inizia col piede giusto. Vuoi per un periodo storico di cui non c’è bisogno di spiegare tante cose; vuoi per una conduzione e gestione del Festival fuori dal normale. Ma le polemiche che in questi giorni cavalcano l’onda mediatica fanno riflettere. Che il Coronavirus fosse un limite è ben chiaro ad ogni soggetto pensante di questo mondo. Che il Festival della canzone italiana non potesse vivere del suo imperante lustro e sfarzo degli anni addietro, sembrava ovvio. Eppure, come per ogni tradizionale emblema di questo paese, l’ovvio non sembra più essere tanto normale. Ed ecco che si si inizia a discutere, forse in maniera sterile, di pubblico, sala stampa come una volta e tutto quel bagaglio affollato che Sanremo si trascina dietro ogni anno.
Dal si al Festival al no ai figuranti
Partiamo dall’inizio. Lo stesso Amadeus, Direttore artistico del Festival, in accordo col suo vice Fiorello (confermati alla conduzione per il secondo anno consecutivo) hanno da subito messo sul tavolo la chiara volontà di un festival in tutta normalità ed in piena sicurezza. Confermate in ritardo, le date dello show hanno visto la tradizionale messa in onda di febbraio slittare a marzo, approvate dal mondo Rai, nonostante le forti perplessità del Governo. Non solo le date, volute inderogabilmente dal Direttore artistico (che minacciava un rinvio al 2022). Ma anche aspre polemiche sul pubblico e sulla sala stampa “ridotta all’osso”. La Rai infatti, per ovviare ad una movida incontrollata del pubblico pagante, ha infatti deciso di inserire spettatori in sala a sue spese, contrattualizzando soggetti esterni, sottoposti a tampone anti-Covid.
I problemi di Sanremo
Così facendo, la Rai, in accordo con gli specialisti, pensava di costruire un Festival in tutta sicurezza. Ma netta è arrivata la risposta del Ministro della Cultura Franceschini, che si è opposto alla qualunque presenza di pubblico in sala, scatenando le ire di Amadeus e compagni. “L’ignorante afferma, il colto dubita, il saggio pensa“. Questa la risposta su Twitter del conduttore toscano ad una stoccata del Ministro. Intanto la città dei fiori è maglia nera nella provincia di Imperia per contagi, con quasi 1000 casi da inizio pandemia e 871 nuclei familiari coinvolti.
Perchè Sanremo è Sanremo
“Se non prendo il Covid qui rischio un infarto”. Parole forti quelle di Amadeus che, come si evince da un retroscena sul Corriere della Sera, rischia di lasciarci i nervi dietro i fatti che stanno coinvolgendo Viale Mazzini. “La mancata realizzazione del Festival e la reiterata chiusura del Casinò, dopo un 2020 economicamente devastante, porterebbe un minor introito alle casse comunali da portare il Comune al default“. Afferma il sindaco di Sanremo. “L’eventuale annullamento – continua – avrebbe gravi ripercussioni sugli alberghi, costretti a chiudere. Auspico che tutte le istituzioni affrontino con coscienza ogni problematica propedeutica al regolare svolgimento del Festival nel rispetto dei protocolli sanitari“. E in attesa che il Cts e Governo dicano la propria, non ci resta che sperare in una musica non solo dai balconi.
Emanuele Battaglia