Santa Teresa Benedetta della Croce, la conversione e il martirio di Edith Stein

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Di Redazione Metropolitan

Edith Stein, nota come Santa Teresa Benedetta della Croce, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e martire per mano della Shoah. Nata ed educata secondo la religione ebraica, con il battesimo intraprenderà una nuova vita alla luce del Cattolicesimo. Il 9 agosto la sua commemorazione.

Santa Teresa Benedetta della Croce, paladina degli ebrei convertiti

Santa Teresa Benedetta della Croce si rivela una tra le figure più interessanti del secolo scorso. Tra le poche donne a poter studiare e insegnare filosofia, si inoltrerà in una profonda ricerca esistenziale da sempre riservata esclusivamente agli uomini. Educata e cresciuta secondo i dettami della religione israelitica, in età adolescenziale abbandonerà la fede seguendo un vero e proprio agnosticismo. Sarà nel cammino verso la ricerca della verità che incontrerà quella di Dio. Un percorso che giungerà alla sua conclusione intorno al 1921, quando si imbatterà nella coinvolgente autobiografia di Teresa d’Avila. È capodanno 1922 quando Santa Teresa Benedetta riceve infatti il sacramento battesimale.

Da quel momento in poi, con l’incessante susseguirsi degli infausti accadimenti per mano del regime nazista, Edith Stein si appresterà sempre più ad una vita contemplativa rifugiandosi nel Carmelo di Colonia. Da lì in avanti, vivendo nell’anonimato, sarà ricordata come Teresa Benedetta della Croce. Ma, ebrea per nascita, Santa Teresa diventerà anche lei una vittima della repressione nazista e il 7 agosto 1942 verrà deportata ad Auschwitz dove si spegnerà pochi giorni dopo (9 agosto) vittima delle camere a gas. Calma, serenità e cura per il prossimo saranno le doti che contraddistingueranno la Santa fino agli ultimi attimi di vita. “Vivendo nel lager in un continuo atteggiamento di disponibilità e di servizio rivelò il suo grande amore per il prossimo” – queste difatti le parole di un testimone scampato allo sterminio. L’11 ottobre 1998 la sua santificazione e la conseguente proclamazione a patrona d’Europa.

Annagrazia Marchionni

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