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Settembre 20, 2024, venerdì

Sant’Arsenio, definito il Grande

Il 19 luglio ricorre Sant’Arsenio Il Grande, patrono di Sant’Arsenio. Fu un’eremita e uno dei Padri del deserto, fu anche precettore di Arcadio e Onorio, figli di Teodosio I. Bianco con candida e lunga barba, alto di statura, nobilissimo d’aspetto, questo era Sant’Arsenio a novantacinque anni, dopo più di mezzo secolo di vita nel deserto più arido e desolato, quello dello Scete, in Egitto.

La storia di Sant’Arsenio

Arsenio nacque a Roma intorno al 354 dalla nobile famiglia senatoria dei “Surculi”. Studioso e intellettuale, fu consigliato da papa Damaso, che lo aveva ordinato diacono della Chiesa di Roma, all’imperatore Teodosio I come precettore per i suoi due figli, Arcadio e Onorio, e nel 383 si recò a Costantinopoli. Qui rimase per undici anni, durante i quali fu senatore e primo consigliere di Teodosio. Quando l’Impero costruito dai Cesari cominciò a crollare, Arsenio comprese come la sua opera nel mondo fosse inutile. Si sentì chiamato verso un nuovo Impero, che non avrebbe temuto le orde dei barbari. Arsenio condusse, nel deserto egiziano, una vita di continua preghiera, quasi sopprimendo il sonno.

Preghiere e pianti di Sant’Arsenio

Pregava e piangeva, con gli occhi senza più ciglia, per le lacrime e per lo sforzo di non dormire. Pregava per l’Impero caduto, ma anche di più piangeva sull’infelicità del mondo, sulla sorte di tanti infelici, sul sacrificio divino, dimenticato e negletto dagli uomini. l pianto di Sant’Arsenio fu assai lungo: durò per 53 anni, prima del giorno in cui passò, con la morte (354 circa, Roma – 450, Scete, Egitto) , alla gioia dell’altra vita. La sua esistenza era stata l’adempimento di una preghiera che si legge ancora nel Messale, e che chiede proprio il dono delle lacrime, quelle lacrime che la maggioranza degli uomini vorrebbero evitare, perché espressione di sofferenza.

Sara Marchioni

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