Crisi di panico di una Tolkieniana

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Di Redazione Metropolitan

“Cosa temi, mia signora?” “La nuova serie sul giovane Aragorn.”

Aiuto. No, io ho seriamente bisogno di aiuto. Ad ogni notizia che trapela da Amazon sono un passo più vicina alla crisi isterica. Questo articolo è lo sfogo di una Tolkieniana in procinto di ritirarsi in una grotta sperduta nelle montagne per vivere isolata dal mondo per sempre. Alla fine l’idea di Gollum non era bruttissima.

L’origine di tutti i miei mali è stato l’annuncio di Amazon di qualche mese fa: è in progetto una serie TV sul Signore degli Anelli. Con attori diversi da quelli dei film. E un regista diverso da Peter Jackson. Già allora avevo preso la notizia con molta diplomazia e maturità, emanando urla e versi da Nazgul, ma non sapevo ancora niente. Il notizione doveva ancora arrivare. Già, perché secondo TheOneRing.net, la serie dovrebbe incentrarsi sulla vita del giovane Aragorn.

Sono solo indiscrezioni, direte voi. Non c’è bisogno di essere così melodrammatici. E INVECE NO. Io ero una di quelle bambine a cui il padre leggeva lo Hobbit invece di Cappuccetto Rosso, una di quelle che a carnevale voleva vestirsi da Éowyn, una di quelle che ha letto e riletto i capolavori di Tolkien fino a consumare le pagine. Sono troppo legata ai lavori del Professore per vederli rovinare ancora. Tauriel che flirta con un nano a caso e Legolas che salta sui mattoncini come Super Mario mi hanno già traumatizzata abbastanza.

La prospettiva di uno sbarbatello a caso che prova ad essere all’altezza di Viggo Mortensen (perdi in partenza, tesoro) e delle palle cubiche che potrebbero farci con la love story con Arwen non mi alletta molto. Per non parlare del fatto che una trilogia così iconica (17 Oscars su 30 nomination) rende tutto il resto superfluo.

Detto questo, il materiale c’è. Tolkien, nelle sue appendici, ha scritto tanto, e poco è finito sullo schermo. Potremmo sapere molto di più sulla storia degli Uomini: la caduta dell’Impero di Numenor, l’esilio della stirpe dei Dunedain, la nascita dei Regni del Nord. La vita dei Raminghi. Potremmo conoscere i genitori di Aragorn, il sacrificio di sua madre e il suo incontro con gli Elfi. La storia di un principe in esilio. L’incontro con Gandalf e la caccia a Gollum. Gli spunti sono tanti, e le teorie dei fan anche.

Messa così. la cosa potrebbe anche stuzzicarmi. Il punto è: dopo che Peter Jackson mi ha pugnalata alle spalle con la trashissima trilogia dello Hobbit, io non mi fido più di nessuno. Né sono del tutto certa che Amazon sappia dell’esistenza delle Appendici. Una cosa è certa: se fanno casino, si troveranno di fronte un’orda di fan inferociti stile battaglia al Cancello Nero, con me in prima fila a guidare la carica. PER FRODO!