La scoperta dei gruppi sanguigni

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Di Redazione Metropolitan

Prima della scoperta dei gruppi sanguigni i medici avevano fatto vari tentativi effettuando trasfusioni da uomo a uomo. La pratica era impiegata per compensare ad esempio le emorragie durante le operazioni. Questo molto spesso però causava la morte dei pazienti. Alla fine del XIX secolo quindi le trasfusioni divennero vietate nella maggior parte dei paesi europei.

Karl Landsteiner all’età di 23 anni si laureò in medicina all’Università di Vienna, e nel 1900 all’età di soli 32 anni scoprì l’esistenza dei gruppi sanguigni e successivamente ne stabilì la classificazione. Il medico fece alcuni esperimenti con il suo sangue e con quello di cinque colleghi. Quindi constatò che secondo la combinazione il sangue di diversi donatori tendeva ad agglutinarsi, cioè il manifestarsi della reazione immunologica tra antigene e anticorpo.

Immagine di Karl Landsteiner  photo credit:Hazenmagazine.it
Immagine di Karl Landsteiner photo credit:Hazenmagazine.it

Gli studi e le scoperte di Landsteiner

I globuli rossi infatti presentano sulla loro superficie cellulare determinate molecole proteiche, i cosiddetti antigeni, che contrassegnano le cellule determinandone il gruppo sanguigno. Una trasfusione con sangue di gruppi sanguigni incompatibili provoca quindi l’agglutinazione del sangue e la conseguente ostruzione delle vene.

Già tra il 1901 e il 1903, Landsteiner constatò che le caratteristiche che determinano i gruppi sanguigni sono ereditate e potevano essere utilizzate per decidere i casi di paternità dubbia. Negli anni successivi Landsteiner, pubblicò molti articoli sulle sue scoperte in anatomia patologica e in immunologia. In merito, scoprì nuovi elementi caratteristici della sifilide oltre che i suoi fattori immunologici che chiamò apteni. Egli diede così fondamentali informazioni sull’emoglobinuria parossistica.

Immagine di provette di gruppi sanguigni  photo credit:paginemediche.it
Immagine di provette di gruppi sanguigni photo credit:paginemediche.it

La scoperta e la classificazione dei gruppi sanguigni

Identificò inoltre per primo il virus della poliomielite, che isolò nel 1908. A questi nuovi traguardi medico-scientifici aggiunse anche la messa appunto di un sistema che permise lo studio sullo sviluppo della poliomielite. Poi nel 1909 arrivò a stilare la classificazione dei gruppi sanguigni degli esseri umani in A, B, AB e 0, e dimostrò che le trasfusioni tra individui dei gruppi A o B non determinavano la distruzione di nuove cellule del sangue come erroneamente fino ad allora si era creduto.

Spiegò che questo evento si verificava solo se ad un paziente veniva trasfuso il sangue di una persona appartenente a un gruppo diverso. Nonostante la scoperta fosse rivoluzionaria presentava dei lati oscuri, causando ancora problemi durante le trasfusioni. Fu cosi che nel 1940 Landsteiner, insieme all’americano Alexander Wiener, durante esperimenti condotti su scimmie Rhesus scoprirono un’ulteriore caratteristica dei gruppi sanguigni: il fattore Rh. Nel 1930 Landsteiner venne insignito del Premio Nobel per la Medicina grazie alla scoperta e alla successiva classificazione dei gruppi sanguigni.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (gruppi sanguigni) photo credit:albanesi.it

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