Scuola, è allarme per il rientro in aula a settembre

scuola, fonte universomamma.it

Un vero e proprio allarme si sta per scatenare nella scuola italiana in vista della riapertura di settembre. L’allerta è stata causata da decine di lettere arrivate ai presidi di Nord e Sud. Lettere scritte dai cosiddetti lavoratori fragili” che non potrebbero essere a scuola. A questi si aggiungono tutti coloro che, nonostante abbiano un posto dirigenziale a Nord, preferiscono tornare a Sud come docenti per evitare nuovi lockdown

è allarme per il rientro a scuola di settembre a causa dei lavoratori fragili
Rientro a scuola, fonte universomamma.it

Scuola, il problema dei lavoratori fragili

Centinaia di lettere di lavoratori scolastici sono arrivati a molti presidi italiani mettendo in allarme alcune regioni come il Veneto, la Liguria e la Campania. Si tratta dei cosiddetti “lavoratori fragili” ossia chi è affetto da più patologie come gli immunodepressi e i malati oncologici. A questi si aggiungono tutti gli over 55 che abbiano bisogno, secondo i medici, di una particolare sorveglianza sanitaria e coloro per i quali il contagio da Covid sarebbe, in base al nuovo regolamento, fatale. Si tratta si di personale docente che di collaboratori scolastici con il rischio di lasciare scoperete molte scuole. Questo sta accadendo mentre il Miur non ha ancora preso una decisione in merito. Al momento in fatti i dirigenti non sanno cosa fare mancando linee guida che stabiliscano se lasciare questi lavoratori a casa o utilizzarli per altro servizio. Anzi, fa sapere, Giuseppe Bonelli, dirigente dell’ufficio territoriale di Brescia, manca “la definizione di quali patologie rientrino nella categoria dei lavoratori fragili e la procedura per la loro messa in sicurezza”.

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L’incertezza del Miur è il problema del rientro a sud

A tutto questo il Miur ha riposto semplicemente segnalando “approfondimenti in corso” cercando di evitare allarmismi. Tutta via dal canto suo il ministro Azzolina si trova a gestire le nuove 85 mila assunzioni previste per fa fronte ai docenti andati in pensione. Assunzioni che stanno spostando moli precari al Nord desiderosi di trasferirsi per avere il posto di lavoro fisso. Inserimenti che potrebbero non bastare di fronte al problema dei lavoratori fragili che potrebbe far diventare il 2020 l’anno record delle supplenze con un numero di 250.000. A questo si aggiunge la tendenza contraria, come spiega il presidente dell’Associazione dei presidi Antonello Giannelli, scatenata dall’emergenza Covid. Infatti per evitare l’incubo di nuovi lockdown, molti dirigenti neoassunti al Nord si stanno spostando a Sud come docenti. Come sarà dunque l’inizio di questo nuovo anno scolastico? Come sarà il rientro dopo l’emergenza covid con il rischio di trovare una scuola senza collaboratori scolastici e senza prof?