Lungi dall’essere solo un covo di nozioni astratte, la scuola può e deve essere anche uno spazio di formazione per le future generazioni. A far capo a questa idea è il nuovo progetto di Roma Capitale: ‘ a scuola di parità‘.
Da sempre le istituzioni scolastiche sono impegnate nella formazione di giovani menti non solo sul piano didattico. Ma coinvolgendo sempre di più la sfera sociale ed etica.
L’insegnamento non riguarda più la storia, geografia o la matematica, nozioni astratte relativamente applicabili nella vita di tutti i giorni. Ma anche com come agire e per esteso, che tipo di persona diventare.
Se si è resa necessaria la creazione di un progetto dedicato alla parità di genere è perché il diffonfondersi, soprattutto online, di azioni discriminatorie ed offensive nei confronti delle donne è diventato epidemico.
Mi riferisco al body shaming, al porn revenge, al linguaggio sessista che abbonda tra i commenti a foto di ragazze.
Il progetto ‘ A scuola di parità ‘
Il progetto di Roma Capitale, nato sulla scia di un’altra iniziativa dell’amministrazione comunale il CHI.A.RA. (Chi ti ama ti Rispetta), ha come obiettivo quello di sensibilizzare ed educare gli studenti. E di farlo attraverso l’intervento di studiosi, esperti e testimoni della violenza di genere.
Tutte le scuole possono partecipare, inviando la propria candidatura entro il prossimo 22 giugno. La scuola vincitrice del bando riceverà un importo da investire nel progetto.
L’educazione scolastica non pregiudica l’educazione familiare, bensì la amplia rendendo gli insegnamenti concreti e facilmente applicabili nella vita di tutti i giorni.
Ciò contribuisce alla formazione etica, sociale e morale di generazioni che non sempre sanno cosa significa il termine pregiudizio.
L’essere umano ha bisogno di categorizzare per rendere la vita, sempre più frenetica e difficile, più gestibile e semplice. Ciò lo porta ad inserire le persone in categorie sociali i cui margini, fin quando restano indefiniti o per lo meno non marcati, non presuppongono l’accezione negativa del pregiudizio.
Per rendere questa idea un fatto concreto bisogna parlarne fin tanto che l’idea diviene parte integrante del modo di pensare. Rendendo il rispetto per l’altro la normalità, tanto quanto imparare le frazioni e l’Unità d’Italia.