La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha descritto, in un’intervista di Sky, le tre opzioni su cui il governo sta lavorando per organizzare le attività della scuola a partire da settembre
Non sono ancora certe le modalità, ma di sicuro la scuola riprenderà, come sempre, a tutti i livelli dopo l’estate. Questo è il messaggio che Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione, ha lanciato in un’intervista presso Sky Tv:
“Per settembre stiamo lavorando su più opzioni possibili e non se ne esclude nessuna. Lo stiamo facendo confrontandoci con il mondo della scuola, con i comitati con le associazioni. Con tutto il Paese, perché la scuola risponde a tutto il Paese. Il nostro compito è immaginare tutte le opzioni possibili cosicché a seconda dello scenario epidemiologico che avremo a settembre e che non possiamo conoscere oggi, noi saremo pronti a far sì che il diritto all’istruzione venga rispettato”
La conclusione dell’anno 2019-2020
Per quanto riguarda la conclusione dell’anno in corso, il protocollo è definito: tutti gli alunni (salvo rari casi) saranno ammessi alla classe successiva, anche quelli con insufficienze. Queste ultime compariranno comunque nel documento di valutazione e forniranno la base per un eventuale piano di recupero da attuare nell’anno 2020/2021.
Gli esami di fine ciclo si svolgeranno in modalità telematica e in una condizione particolare. L’esame di terza media si baserà su uno scrutinio finale nel quale è compreso un elaborato finale da consegnare entro il 30 maggio. Ogni studente presenterà il proprio lavoro durante il colloquio orale con il Consiglio di classe, il quale valuterà la chiarezza espositiva, l’originalità e la coerenza con l’argomento. Gli esami di maturità invece si baseranno sui crediti accumulati (massimo 60 punti, superiori ai 40 previsti in condizioni normali) e sul colloquio orale, durante il quale si può conseguire un massimo di 40 punti.
L’anno 2020/2021
Per il prossimo anno accademico non c’è ancora nulla di certo, ma sono in via di definizione le varie possibilità. Sarà certamente previsto uno scaglionamento delle entrate ed uscite, ma le certezze arriveranno solo dopo aver osservato l’evoluzione della pandemia nel corso dell’estate.
Patrizio Bianchi, responsabile della task force del ministero dell’Istruzione per la ripresa delle lezioni, ha spiegato la situazione:
“Stiamo lavorando a tre scenari a seconda delle condizioni sanitarie. E a diverse modalità per i diversi gradi di scuola: i più piccoli e i ragazzi con disabilità sono quelli che hanno più bisogno di stare in classe. I più grandi possono essere un po’ più autonomi. cercheremo di garantire la presenza a scuola il più possibile. Ho un’unica preclusione: non voglio i bambini in classe come quelli cinesi, in banco col cappello e divisi dal plexiglas. La scuola ci deve garantire il diritto di essere noi stessi. Senza lasciare indietro nessuno.”
Parole, queste ultime, pienamente condivise da chi scrive: la scuola è il luogo dove più di ogni altro si costruisce il futuro, e per questo non si può sottostimarne l’importanza.