Sea Watch entra in acque italiane, ma vietato lo sbarco

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Di Redazione Metropolitan

Sea Watch è entrata in acque territoriali italiane. Il suo ingresso è stato consentito a causa del maltempo, ma non è stato concesso ai 47 migranti di sbarcare in un porto italiano.

Sea Watch diventa un caso europeo. Salvini frena e Di Maio è pronto a convocare l’ambasciatore olandese per trovare una soluzione, in quanto l’imbarcazione batte bandiera olandese. L’autorizzazione è venuta dal governo a causa delle cattive condizioni meteo e quindi per garantire la sicurezza dei migranti che si trovano a bordo, soccorsi di fronte alla Libia sette giorni fa. L’imbarcazione è ancorata ad un miglio a largo delle coste di Siracusa, a nord di punta Maglisi.

Il punto dove si trova la Sea Watch 3 (Credits: marinetraffic.com)

Toninelli e Di Maio ribadiscono il no all’accoglienza

Ma dal governo ribadita la linea di non approdo. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha affermato che la Sea Watch dovrebbe sbarcare i migranti nei Paesi Bassi, visto che la nave batte bandiera olandese. Come tale, il ministro ha fornito un’alternativa.


Siccome sulla Sea Watch c’è una bandierina olandese che sventola e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti”.

Danilo Toninelli (Credits: www.lastampa.it)

Sulla stessa linea il vicepremier Luigi Di Maio che non si lascia scappare l’occasione di continuare tra le righe la polemica alla Francia di Macron. Difatti, si dice convinto che l’imbarcazione possa sbarcare in Francia o, addirittura, nei porti olandesi.


La nave Ong Sea Watch 3 avrà dal governo italiano supporto medico e sanitario qualora ne avesse necessità, ma la invito ancora a puntare la prua verso Marsiglia. Questa nave batte bandiera olandese e si trova ora a pochi chilometri dalle coste italiane”.

Inoltre, il vicepremier chiede di convocare immediatamente l’ambasciatore olandese per arrivare ad una soluzione.

Luigi Di Maio (Credits: www.dire.it)

Salvini conferma la politica dei “porti chiusi”

Ieri il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva definito una provocazione la notizia della nave che si stava dirigendo verso le acque italiane.


Ennesima provocazione. Nessuno sbarcherà in Italia. Pronti a mandare medicine, viveri e ciò che dovesse servire, ma i porti italiani sono e resteranno chiusi. #portichiusi

Matteo Salvini (Credits: si24.it)

In aggiunta a questo, Salvini ripete che l’Italia non è disponibile a indicare un porto sicuro per l’imbarcazione. Dunque, mostra chiusura a qualsiasi ipotesi di accoglienza.


Non c’è alcun desiderio di sequestrare i 47 immigrati della Sea Watch. Non vediamo l’ora di farli arrivare, sani e salvi, in altri paesi europei. Nessuno spazio in Italia“.

Poco fa il ministro dell’Interno ha inviato una lettera al governo olandese in cui, ufficialmente e formalmente, lo incarica di occuparsi della nave e dei suoi occupanti.

Il post polemico di Sea Watch

La nave umanitaria ha già più volte chiesto un porto sicuro, nel rispetto del diritto internazionale. Infatti, esprime in un tweet la sua indignazione. “A #SeaWatch, per riparare dalle condizioni meteo in ulteriore peggioramento, è stato assegnato un posto di fonda a 1,4 miglia dal porto di Augusta, Marina di Melilli, Siracusa. Un ‘posto di fonda’ assegnato invece di un Pos” (place of safety, cioè un porto di sbarco sicuro).

Il post di Sea Watch Italy (Credits: Twitter)

Al momento la Sea Watch è in rada al porto di Augusta, affiancata da motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Di contro al divieto di approdo, i sindaci di Siracusa, Palermo e Napoli si dicono invece pronti a dare accoglienza ed assistenza.

Patrizia Cicconi

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