Cultura

“Seduto in quel caffè”, l’antologia di Sergio Dragone dedicata al cantautorato italiano

I versi più belli della storia della musica italiana, racchiusi in un’antologia. L’autore di “Seduto in quel caffè” è il giornalista Sergio Dragone. Edito da Media&Books, il libro presenta la prefazione di Carmen Di Domenico, presidente del Premio Sergio Bardotti.

“Seduto in quel caffè” di Sergio Dragone

Seduto in quel caffè Sergio Dragone
“Seduto in quel caffè” di Sergio Dragone

Sergio Dragone, giornalista e scrittore calabrese, appassionato di musica leggera ha dato vita ad un vero e proprio viaggio nella musica italiana. Il titolo “Seduto in quel caffè” la dice lunga, riprende infatti la strofa iniziale dell’intramontabile brano 29 settembre, composto da due colossi del cantautorato italiano, Lucio Battisti e Mogol. Una canzone del 1967 che sancisce la prima collaborazione (e grande successo) di quella che poi sarebbe diventata una coppia storica. A rendere 29 settembre un pezzo di grandissimo successo fu la celebre band di Mazurizio Vandelli, gli Equipe 84. La storia di un brano che è destinato a vivere per sempre, continua dando il titolo alla raccolta di canzoni di Dragone. Soprattutto nei licei, è abitudine dei prof di italiano far analizzare ai propri alunni, pezzi del cantautorato italiano. È innegabile che i brani dei cantautori italiani, siano da considerare in realtà delle vere e proprie poesie, parte importante del nostro patrimonio culturale.

L’antologia di Sergio Dragone prende in esame i testi di oltre 600 canzoni, ordinando ciascuna canzone per capitoli tematici, chiamati “ispirazioni“. Ogni capitolo presenta il contributo di centinaia di autori di spessore: premi Nobel, giornalisti, poeti e scrittori di professione. Ciascun brano viene spiegato attraverso una “scheda commentata” insieme a delle pagine dedicate alla biografia dell’artista. Insomma, una full immersion che permettere di ripercorrere le tappe fondamentali della cultura musicale italiana dal Secolo scorso ad oggi. Tra i principali cantautori troviamo immancabilmente: Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori e Guccini. Ma anche Venditti, Baglioni, Battiato e Tiziano Ferro. Il giornalista calabrese ha cercato di mettere in evidenza come i versi delle canzoni siano utilizzati in maniera trasversale entrando “prepotentemente nel linguaggio della politica, del cinema, perfino della religione“.

Rosella Di Gilio

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